L’episodio del mancato rigore al Bologna nella partita contro la Juventus aveva portato l’arbitro Di Bello nella bufera. Ora, a distanza di giorni, a Coverciano è stato diffuso l’audio tra il direttore di gara e la sala Var che chiarisce ogni dubbio. Ecco spiegato il motivo per il quale non è stato assegnato il rigore ai felsinei di Thiago Motta.
Juventus-Bologna, ecco l’audio tra Di Bello e il Var. Rocchi: “Check superficiale. Gli altri rigori? Non c’erano” VIDEO
Promessa mantenuta. Gianluca Rocchi aveva promesso la diffusione dell’audio del Var in seguito alle polemiche di Juventus-Bologna. In quell’occasione i felsinei avevano protestato parecchio per la mancata concessione di un calcio di rigore a seguito del contatto tra Iling Junior e Ndoye. Di Bello aveva deciso di sorvolare e si era parlato di una possibile sospensione per il fischietto pugliese: ipotesi, però, respinta dal numero uno degli arbitri. Ma andiamo a vedere nel dettaglio la conferenza del designatore che ha toccato temi decisamente importanti.
Nel contenuto delle immagini si percepisce la presa di coscienza da parte degli addetti al monitor che tuttavia decidono di soprassedere non ritenendo il contatto un chiaro ed evidente errore da parte del direttore di gara. Insomma, lo hanno considerato un episodio discrezionale e come tale hanno preferito non intervenire. Nulla, invece, per quanto riguarda i due rigori reclamati nel corso della stessa partita dai bianconeri e non ritenuti tali né dal Var che da Di Bello.
Secondo quanto trapela dall’audio della sala Var Iling-Junior non avrebbe fatto alcun movimento col corpo per andare a colpire l’attaccante del Bologna. Per questo motivo, trattandosi semplicemente di un contrasto, i collaboratori di Di Bello hanno preferito passare oltre. Tanto che alla fine si sente in maniera esplicita: “Check concluso, puoi andare avanti”.
ROCCHI: “NON SOSPENDO DI BELLO” – “Non sospendo Di Bello perché gli arbitri li sospendo per motivi disciplinari. Farà uno o due turni fuori e poi il percorso che deve fare. Non è vero che penalizziamo l’arbitro quando va al Var. È il contrario. Lo penalizziamo se commette un errore, ma se va al Var e sistema una cosa che non si poteva vedere noi lo premiamo, non lo penalizziamo”. Insomma la strada scelta dal designatore sembra quella della comprensione. Magari a Bologna su questo saranno un po’ meno concordi.
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