I dieci incontri tra Calenda e Aurelio De Laurentiis, andati in scena in questa calda estate e che hanno visto l’agente di Victor Osimhen tra Dimaro, Rivisondoli e Roma, non hanno ridotto le distanze, né prodotto la tanta attesa firma sul rinnovo contrattuale del centravanti nigeriano con il Napoli.
Rinnovo Osimhen, dieci incontri senza lode: trattativa in stand by
Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato: “Per ora, le fumate restano grigie e di conseguenza vale ciò ch’è stato scritto nell’estate del 2020, al momento dell’acquisto di Osimhen dal Lilla : contratto quinquennale, fino al 2025, da quattro milioni e mezzo di euro (con bonus vari, tra cui quelli ai venti e ai venticinque gol) e quindi esattamente tra un’estate, il rischio di ritrovarsi con un attaccante – uno dei principi della materia – con la scadenza imminente va inserito di diritto tra le previsioni meno lusinghiere. Il resto – rinnovo a quindici milioni lordi, con clausole già da attivare sin dal 2024 per l’estero e pure in Italia – appartiene alle ipotesi sviluppate in quella serie di incontri assai ravvicinati, ma soltanto fisicamente , andati in scena dalle Dolomiti agli Appennini . Passando per Roma.
Legalmente, non è ancora successo nulla, e Osimhen, che a Castel di Sangro per un po’ ha avvertito affaticamento catalogati pure come «infortuni di mercato», s’è rimesso al centro del villaggio, lui sì: doppietta al Frosinone, gol al Sassuolo, rigore «regalato» a Raspadori (e poi sbagliato) e infine, prima di andare in Nigeria per gli impegni della nazionale, insieme agli altri 45 minuti di pausa contro la Lazio, sufficienti per radiografare gli aspetti tecnico-tattici di una sconfitta ovviamente dolorosa ma pure per provare ad intrufolarsi nella testa dei protagonisti, che potrebbe essere sgombra di cattivissimi pensieri o anche no”.
Andrea Alari
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