La sconfitta con la Lazio ha maturato un segno lungo una sosta, in cui i mugugni non sono stati pochi. A dispetto di un’analisi che forse avrebbe meritato un’attenzione diversa. La gara di Genova contro il Grifone di Gilardino per i partenopei ha già il sapore di qualcosa che non può essere sbagliato. Soprattutto per ragioni mentali. Per non perdere terreno con quel piglio ad alto ritmo che ha caratterizzato il Napoli della scorsa stagione e che dopo le prime due partite aveva dato la stessa sensazione.
I gol arrivano dalla panchina ma la rimonta non è completa
E dunque tricolore e Vesuvio sul petto che scottano. Già. Ci si ritrova ad esultare per lo scampato pericolo, per aver agguantato una partita che sembrava perduta. Tant’è. Nella quarta giornata di Serie A il Napoli rischia grosso contro il Genoa, ma alla fine trova il 2-2 nel finale che evita la seconda sconfitta di fila ma ora il distacco dall’Inter diventa di 5 punti. Il Grifone può mangiarsi le mani per non aver saputo portare in porto il doppio vantaggio: al 40′ Bani batte di testa Meret e Retegui trova il raddoppio al 56′ con una bella girata. Garcia, però, pesca i jolly dalla panchina: Raspadori accorcia al 76′ con una gran botta di sinistro, Politano la pareggia all’84’ con uno splendiso sinistro al volo. Grifone in doppio vantaggio, ma i due entrati nella ripresa trova il pareggio nel finale. Azzurri a -5 dall’Inter. Cala il sipario a Marassi, è 2-2.
Genoa (4-4-2): Martinez 6; De Winter 6.5, Bani 6.5, Dragusin 7, Martin 6 (45′ st Vasquez 6); Sabelli 6 (29′ st Malinovskyi 6), Badelj 7, Strootman 6.5 (32′ st Thorsby 6), Frendrup 6.5; Gudmunsson 7; Retegui 7. All.: Gilardino 6.5
Napoli (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 5.5, Ostigard 6, Juan Jesus 6, Mario Rui 5.5 (13′ st Olivera 6); Anguissa 5.5 (13′ st Raspadori 6.5), Lobotka 6.5 (30′ st Cajuste 6), Zielinski 6.5; Elmas 5 (1′ st Politano 7), Osimhen 6, Kvaratskhelia 5 (44′ st Zerbin NG). All.: Garcia 6
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