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Lazio, Luis Alberto giura amore eterno al club: “Per due volte sono stato vicino all’addio, vorrei restare a vita”

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Quella tra Luis Alberto e la Lazio è una storia d’amore che, tra alti e bassi, dura ormai da 7 anni. Dopo le voci di una sua possibile partenza in estate, il centrocampista spagnolo è pronto a firmare un rinnovo fino al 2027 con opzione per un altro anno.

Lazio, Luis Alberto giura amore eterno al club: “Per due volte sono stato vicino all’addio, vorrei restare a vita”

“Per me la Lazio è tutto, è la seconda casa”, ha detto, raccontando poi che in due occasioni è stato vicinissimo all’addio al mondo biancoceleste: “Ci sono stati momenti in cui ho veramente pensato di andar via. Lo scorso dicembre e il primo anno, quando non trovavo spazio”.

In una lunga intervista al Corriere dello Sport, il talentuoso centrocampista si racconta parlando anche del suo carattere a volte fumantino: “Mi piace fare un po’ di casino, mi piace provare quella tensione, quelle sensazioni. A volte mia moglie mi dice: devi fermarti, non andare oltre. Io sono così, se voglio fare una cosa la faccio, non mi curo degli effetti. Se penso che una cosa sia giusta per me, è impossibile fermarmi”.

Il rinnovo a un passo e l’amore per la Lazio e la Capitale: Luis Alberto ha maturato negli anni passione e attaccamento ai colori biancocelesti e alla città. “Per me la Lazio è tutto, è la seconda casa – ha ribadito -. Roma sarà per sempre la mia seconda casa, ne ho una di proprietà anche per questo motivo. I miei figli vogliono restare qui, sono romani. In estate hanno trascorso un mese in Spagna, non vedevano l’ora di rientrare a Roma. Dicono che questo è il loro posto. Mia moglie è felice, ed è la cosa più importante. Qui abbiamo tutto quello che desideriamo”.

Ma le voci di una sua partenza sono ritornate più volte negli anni anche se solo in due occasioni l’addio è stato davvero vicino. “Ci sono stati momenti in cui ho veramente pensato di andar via. Lo scorso dicembre e il primo anno, quando non trovavo spazio. Parlai con Inzaghi prima di partire per Auronzo: ‘Mister, voglio andare in Spagna e ricominciare un’altra volta nel mio Paese’. Lui dopo cinque minuti rispose: ‘No, no, ti faccio diventare play'”.

La seconda occasione d’addio con Sarri, a dicembre 2022: “La mia testa andava da una parte, la sua da un’altra. Un allenatore deve pensare al bene del gruppo e non tutti gli allenatori, in certi momenti, sanno gestire alcuni giocatori. Ne abbiamo parlato, tranquillamente. L’anno scorso si è presentato dopo dieci giorni, senza aver visto nessuno, per la preparazione di novembre e dicembre, con il campionato fermo per il Mondiale. Io volevo il Cadice, ritrovare la migliore condizione fisica, giocare. Lui avrà notato qualcosa di diverso in me e mi ha detto: ‘Tu non vai da nessuna parte, se ti alleni bene giochi sempre’. Da gennaio in avanti è cambiata la musica e anche la mia testa”.

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