Italiano era l’allenatore prescelto per il dopo Spalletti a Napoli. Poi, le cose sono andate diversamente. Lo ricorda il Corriere del Mezzogiorno.
Napoli-Fiorentina, uno sliding doors per Vincenzo Italiano: era lui il preferito di De Laurentiis per il post-Spalletti
Garcia affronta la Fiorentina di Italiano, che poteva essere l’erede di Spalletti sulla panchina del Napoli. Era tra i primi nomi nella lista di De Laurentiis che non ha voluto esplorare il percorso da compiere per ingaggiare un allenatore sotto contratto in virtù degli ottimi rapporti con la Fiorentina. Ieri allenamento al Maradona e cena tutti insieme per iniziare a vivere nella propria testa la sfida contro la Fiorentina, un avversario ostico, aggressivo che unisce il pressing asfissiante al possesso palla e alla capacità di giocare tra le linee. Una squadra che somiglia al Napoli per identità, che più volte ha messo in difficoltà gli azzurri ma Osimhen e compagni non vogliono sbagliare la gara della verità, la verifica che stabilirà se le difficoltà delle scorse settimane sono definitivamente superate.
Il Corriere dello sport riporta di un Rudi Garcia che convive con un’ossessione, è la Champions League, quella dimensione nella quale il Napoli deve starci sempre, una frontiera limpida che sembra sia sufficiente per continuare a brillare nell’elite: il confine, dunque, per ora, può essere stabilito in questa serata a modo suo magica, con la musichetta che simbolicamente sta lì ad evocare altro, una autorevolezza di fatto, l’appartenenza al ceto sociale che dispensa prestigio ma anche tanto danaro. Ma il Napoli è anche altro, una squadra fatta e finita, costruita nel tempo, sempre piena di talento (e quanto ce n’è), d’un patto luccicante che sta lì e d’una forza tecnica interiore e anche no che può autorizzare ad inseguire ambizioni più aderenti alla propria realtà.
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