L’ex portiere di Ascoli, Benevento e Cremonese Marco Paoloni, già radiato dalla Figc, getta altre carne al fuoco nello scandalo scommesse raccontando alla trasmissione di Rai 3 condotta da Nunzia De Girolamo “Avanti Popolo” di aver puntato denaro insieme a calciatori ancora in attività in serie A o che ricoprono oggi incarichi federali.
Scommessopoli, l’ex portiere Paoloni alza un nuovo polverone: “Puntavo soldi con chi ancora oggi gioca in A”
Dopo gli scoop di Fabrizio Corona, ecco Marco Paoloni: il caso scommesse nel calcio trova una nuova gola profonda che rischia di tirare in ballo altri giocatori per condotte in contrasto con le norme della Figc. Ospite del programma Rai “Avanti Popolo”, Paoloni ha raccontato di aver scommesso in passato insieme a calciatori ancora in attività in serie A o che oggi ricoprono incarichi federali. “Ho scommesso con calciatori che giocano ancora in serie A e altri che sono oggi in Federazione – le parole di Paoloni -. Non andavo in giro col registratore, ma avrei le prove. Mi hanno criticato sui giornali, ma i primi erano loro“.
CHI è Marco Paoloni – Nel 2011 Paoloni venne arrestato nell’ambito delle indagini condotte dalla Procura di Cremona, per poi essere scarcerato e posto ai domiciliari. In ambito penale è stato poi assolto, mentre fu radiato dalla Figc con l’accusa di aver versato del sonnifero nelle bottigliette dei compagni di squadra della Cremonese al fine di condizionare il risultato di una partita contro la Paganese. “Io all’epoca giocavo sui siti illegali, come tanti altri, ma di questo non si parlò – ha continuato Paoloni nell’intervista ad “Avanti Popolo” -. Questa cosa non uscì, questo problema dell’illegalità dei siti non venne fuori”.
Anche il Corriere della Sera aveva recentemente intervistato Paoloni. Al quotidiano l’ex portiere aveva raccontato di essere diventato ludopatico. “Malattia malattia. Era diventata una dipendenza”, ha dichiarato al Corsera, spiegando poi di aver perso alle scommesse circa 600mila euro in un periodo in cui guadagnava 200mila euro l’anno. “La psicologa mi disse: ‘Non so come tu non ti sia suicidato’. Avevo perso lavoro e famiglia, è stata dura”.
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