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Napoli, Tudor o niente: l’ex Juventus per dimenticare Garcia

Sembra essere giunta al termine l’avventura di Rudi Garcia sulla panchina del Napoli. Infatti, il tecnico francese ha scritto l’ultimo capitolo del proprio trascorso dell’esperienza in azzurro proprio ieri, in occasione della gara persa contro l’Empoli. Secondo alcuni rumors avrebbe addirittura già fatto rientro in Francia nella giornata di oggi.

Sotto la gestione dell’ex Roma, i partenopei hanno raccolto soltanto 21 punti in campionato (6 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte) in 12 gare con una media di 1.75 per gara. Il rendimento della squadra campione d’Italia in carica si fa ancora più deprimente se si guarda alla Champions League, dove in un girone decisamente alla portata sono riusciti a conquistare 7 punti in 4 partite (2 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta) gonfiando la rete avversaria in 6 occasioni e subendo 5 marcature avversarie.

Dunque, per De Laurentiis è arrivato il tempo delle decisioni, quelle giuste però, perché adesso sbagliare non è più tra le opzioni dopo quanto avvenuto in estate prima e alla scorsa sosta poi con il commissariamento di Garcia. I nomi più accreditati per prendere le redini del Napoli in mano fin da subito sono quelli di Igor Tudor, Walter Mazzarri e Fabio Cannavaro. Tra i tre, il croato che ha cominciato la propria carriera da allenatore nel 2009, sembrerebbe essere il preferito della dirigenza partenopea e secondo alcune indiscrezioni potrebbe incontrare il patron azzurro già nella giornata di oggi.

Nelle ultime due stagioni da allenatore ha seduto sulle panchine di Verona e Marsiglia, dove si è reso protagonista di ottime annate.

 

L’ESPERIENZA A VERONA

Nella stagione 2021/22 raccoglie l’eredità di Eusebio Di Francesco a Verona che nelle prime tre giornate perde contro Sassuolo, Inter e Bologna. Tudor viene ufficializzato dal club veneto e rialza una squadra disastrata che staziona all’ultimo posto in classifica. Da lì in poi ha un impatto devastante portando a casa 19 punti in 10 partite nelle quali batte Roma, Lazio e Juventus, pareggia contro il Napoli (allora allenato da Luciano Spalletti) e perde al photofinish contro il Milan (che avrebbe poi vinto lo scudetto) a San Siro. La prima e unica stagione dell’ex Juventus al Verona si conclude con 53 punti conquistati in 35 gare di campionato e un nono posto in classifica conquistato. In Coppa Italia si ferma al secondo turno contro l’Empoli. Tra i suoi maggiori meriti figura sicuramente quello di aver dato una nuova vita al cholito Simeone che sotto la sua guida realizza 17 reti in campionato (senza calciare rigori) e fornisce 6 assist ai compagni.

L’ESPERIENZA A MARSIGLIA

Il 4 luglio 2022, dopo aver terminato il proprio ciclo al Verona, viene ufficializzato come nuovo allenatore del Marsiglia. Nelle prime 10 giornate di campionato mette in fila 23 punti con la squadra che viaggia ad una media di due gol segnati a partita. In Champions League viene sorteggiato nel girone con Tottenham, Eintracht Francoforte e Sporting Lisbona, ma conquista soltanto 6 punti in 6 partite e arriva ultimo nel girone. In Coppa di Francia batte il Rennes ai sedicesimi di finale, per poi passare il turno anche agli ottavi di finale ai danni del PSG di Messi, Neymar e Mbappe. Il suo cammino si ferma ai quarti di finale dove perde 6-7 ai rigori contro il Football Club d’Annency. Al termine dell’annata col Marsiglia, si dimette per “motivi privati e professionali” come dichiarato da lui stesso durante la conferenza stampa d’addio al club francese.

 

Napoli, Tudor o niente

Tenendo conto delle ultime due stagioni in cui il tecnico ha allenato, si può sicuramente affermare che potrebbe rappresentare il profilo giusto per prendere il posto di Garcia sulla panchina azzurra essendo un tecnico d’impatto e carismatico. Tant’è che in entrambe le esperienze sopracitate, ha avuto fin da subito l’abilità di entrare nella testa dei propri giocatori diventando il loro comandante. Queste sono alcune delle caratteristiche di cui hanno bisogno i calciatori del Napoli, proprio perché il nuovo tecnico azzurro (a prescindere da chi sarà), ancor prima di mettere piede al Konami Training Center di Castel Volturno dovrà avere ben chiaro come farsi seguire da calciatori che sembrano non aver mai superato la perdita di Spalletti in panchina. Inoltre, nonostante il fatto che abbia fatto della difesa a 3 il suo punto di forza tra Marsiglia e Verona, Igor Tudor ha utilizzato anche il 4-2-3-1 nella propria esperienza al Galatasaray, modulo col quale potrebbe funzionare anche la rosa del Napoli. L’alternativa principale è il 3-4-2-1 che prevederebbe l’aggiunta di un centrale difensivo, con i terzini che assumerebbero il ruolo di quinti, le ali giocherebbero più a supporto della prima punta. Con questo modulo, proprio come col 4231, andrebbe sacrificato uno dei tre centrocampisti. Una nota del sistema di gioco del tecnico croato che sarebbe positiva per gli azzurri, è quella del pressing alto e della riaggressione del pallone.

Quella in cui si trova il Napoli in questo momento potrebbe essere una situazione, un bivio, da tutto o niente.

Antonio Napoletano

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