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Moduli tattici e rendimento: come Mazzarri può influire sul gioco del Napoli |FOCUS

Walter Mazzarri è stato scelto come nuovo allenatore del Napoli. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha scelto il tecnico toscano per sostituire Garcia.

Moduli tattici e rendimento: come Mazzarri può influire sul gioco del Napoli |FOCUS

Bilancio Complessivo (741 Partite): 288 Vittorie; 216 Pareggi; 237 Sconfitte (1,46 Media Punti)

Percentuale Di Vittoria Totale: 38,8%

Serie A (494 Partite): 190 Vittorie; 152 Pareggi E 152 Sconfitte (1,46 Media Punti)

Percentuale Di Vittoria In Serie A: 38,4%

Champions League (8 Partite): 4 Vittorie; 2 Pareggi E 2 Sconfitte (1,75 Media Punti) (Fatta Solo Con Il Napoli)

Percentuale Di Vittoria In Champions: 50%

Europa League (20 Partite): 6 Vittorie; 7 Pareggi E 7 Sconfitte (1,25 Media Punti)

Percentuale Di Vittoria In Europa League: 30%

Totale In Europa (28 Partite): 10 Vittorie; 9 Pareggi E 9 Sconfitte (1,50 Media Punti)

Percentuale Di Vittoria In Europa: 35,7%

Complessivo Con Il Napoli (182 Partite): 89 Vittorie; 49 Pareggi E 44 Sconfitte (1,74 Media Punti)

Percentuale Di Vittoria Con Il Napoli: 48,9%

Serie A Con Il Napoli (145 Partite): 73 Vittorie; 42 Pareggi E 30 Sconfitte (1,80 Media Punti)

Percentuale Di Vittoria In Serie A Con Il Napoli: 50,3%

Europa League Con Il Napoli (16 Partite): 4 Vittorie; 5 Pareggi E 7 Sconfitte (1,06 Media Punti)

Percentuale Di Vittoria In Europa League: 25%

Premier League (38 Partite): 11 Vittorie; 7 Pareggi E 20 Sconfitte (1,05 Media Punti)

Percentuale Di Vittoria In Champions: 28,9%

Ma come potrebbe giocare con il Napoli attuale?

Rispetto all’ordinario 4-3-3 adottato da Spalletti e Rudi Garcia fino alla dodicesima giornata, Mazzarri potrebbe godere di una gamma più ampia di scelte tattiche. Nel corso del suo percorso professionale, infatti, ha dimostrato una predilezione per la difesa a tre, sperimentandola sia al Napoli che all’Inter, passando poi per Torino e Cagliari.

3-4-2-1

Con il suggestivo 3-4-2-1, Mazzarri potrebbe orchestrare una squadra in cui vedremo Meret tra i pali, affiancato dalla solida linea difensiva composta da Natan, Rrahmani e Ostigard. Sulla fascia sinistra, Olivera si destreggia con abilità, mentre al centro del campo troviamo la scelta Zielinski, Lobotka e Anguissa. A completare il quadro, Di Lorenzo si fa valere sulla fascia destra. Nel ruolo di trequartisti avanzati, Kvara e Raspadori affiancherebbero il fulmineo Osimhen.

NAPOLI (3-4-2-1): Meret; Ostigard, Rrahmani, Natan; Di Lorenzo, Anguissa, Zielinski, Olivera; Raspadori, Kvaratskhelia; Osimhen.

3-4-3

In un 3-4-3, è chiaro che Kvaratskhelia e Raspadori sarebbero più larghi. Tuttavia, quest’ultimo ha dimostrato di essere più letale vicino alla porta, per questo potrebbe essere inserito Politano al suo posto.

NAPOLI (3-4-3): Meret; Ostigard, Rrahmani, Natan; Di Lorenzo, Anguissa, Zielinski, Olivera; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia.

3-5-2

Nel 3-5-2, invece, ci sarebbe Meret in porta. In difesa Ostigard, Rrahmani e Natan (o Juan Jesus). Di Lorenzo e Olivera sugli esterni, con Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo. Davanti la coppia Kvaratskhelia-Osimhen. Con questo modulo, gli azzurri sarebbero meno offensivi e avrebbero un centrocampista in più.

NAPOLI (3-5-2): Meret; Ostigard, Rrahmani, Natan; Di Lorenzo, Anguissa, Lobotka, Zielinski, Olivera; Kvaratskhelia, Osimhen.

4-3-3

La squadra azzurra, comunque, è stata costruita per avere meno difensori e più giocatori offensivi. Dietro, infatti, sono solo 4 i giocatori di ruolo e con una difesa a tre servirebbe l’adattamento di Di Lorenzo e/o Mario Rui nei braccetti. Eventualmente, quindi, un’altra opzione potrebbe essere quella di rimanere con il 4-3-3. Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Natan (o Juan Jesus) e Mario Rui (o Olivera) in difesa. Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo con Politano, Osimhen e Kvaratskhelia in attacco.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Natan, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia.

Quando i ritmi si alzavano, la partita era sempre in mano agli azzurri. Intensità, gioco, cuore, capaci di impressionare anche i tifosi delle altre squadre. Sempre nel solco del mantra mazzarriano: 3-5-2, schermo dell’impostazione avversaria con densità a centrocampo, e gioco sulle fasce.

Carlo Gioia

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