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Italia, Jorginho, record negativo con l’azzurro nazionale: più rigori battuti e più falliti

Jorginho

Per l’ex Napoli non una brutta prestazione in assoluto contro la Macedonia del Nord ma è chiaro che il rigore sbagliato sul risultato di uno a zero condiziona un po’ tutti i giudizi anche perché il centrocampista italo-brasiliano ha allungato la serie di penalty falliti con la maglia azzurra, stabilendo tra l’altro un record negativo.

Italia, Jorginho, record negativo con l’azzurro nazionale: più rigori battuti e più falliti

Con quello di ieri, infatti, Jorginho diventa il giocatore che ha calciato più rigori in assoluto per la Nazionale, 8 (superato Roberto Baggio a sette), e contemporaneamente quello che ne ha sbagliati di più, 3 (come Alessandro Altobelli). In totale cinque gol su otto calci di rigore tirati, una percentuale di realizzazione del 62,5%. Subito dopo l’errore è arrivato il 2-0 siglato da Federico Chiesa che ha subito rasserenato gli animi e in qualche modo annacquato la delusione, e non a caso quasi tutti i compagni di squadra hanno avuto modo consolare in campo Jorginho dopo aver festeggiato la rete dello juventino.à

Il Corriere della sera lo “massacra”: il rischio che l’intero stadio di botto avverte è quando l’arbitro, il tedesco Zwayer, ci assegna un rigore benedetto e sul dischetto si avvia Jorginho. Sull’Olimpico cala una coperta di terrore. Legittimo. Fatelo battere a chiunque, richiamate Boninsegna a 80 anni suonati. Ma fermate Jorginho (per capirci: è quello che, dagli undici metri, contro la Svizzera sbagliò sia a Basilea che qui all’Olimpico, spingendoci — di fatto — fuori dai Mondiali del Qatar).

Lo sguardo scorre su Spalletti. Sì, certo: in conferenza stampa ha detto che sarebbe stato Jorginho, il rigorista. Perché è un uomo vero, un grande calciatore, uno che tiene alla maglia azzurra, eccetera eccetera. Però, adesso, dovrebbe bloccarlo. Deve bloccarlo. E invece no. Jorginho è lì che sistema il pallone sul dischetto. E niente: si capisce tutto da come prende la ricorsa. Gli tremano le gambe. Undici metri al martirio.

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