È dei giorni scorsi la notizia del ritiro di Fabio Quagliarella dal calcio giocato. A circa una settimana di distanza, l’ex attaccante – tra le altre – di Sampdoria e Juventus, ha chiarito i motivi della sua decisione in una intervista a La Gazzetta dello Sport, spiegando di non essersi ritirato per fattori legati alla condizione fisica.
Quagliarella, l’ex Napoli sul ritiro: “Non smetto per motivi fisici”
Non voleva smettere. Assolutamente. Aspettava la sua Doria, una chiamata che non è mai arrivata. Intanto lui si è trasformato in brillante opinionista di Sky (secondo capitolo della sua esistenza) e il prossimo anno si iscriverà al corso per il patentino di allenatore Uefa A, “per vedere in cosa sono più portato. Mi sto prendendo il tempo necessario per valutare tutte le proposte arrivate”.
“Il Signore ha voluto che finisse così – ha detto l’ex attaccante del Napoli e capitano della Samp -. Mi sono allenato fino all’ultimo giorno e questa è la cosa di cui vado più orgoglioso. L’anno scorso facevo le stesse cose di un compagno di 20 anni. Non ho smesso per problemi fisici, potete scriverlo a caratteri cubitali: non è arrivata nessuna offerta interessante e ho detto stop. Quella sulla condizione fisica era una battuta”.
“Fino a un paio di mesi dalla fine del campionato avevo deciso di smettere, poi vista la situazione societaria della Samp e vedendo che stavo bene, ho pensato di poter dare una mano a risalire. Avrei potuto anche firmare in bianco, i soldi non mi interessavano, mai avrei preso in considerazione altre soluzioni, era come un obbligo morale verso un club che aveva sempre creduto in me e dove sono stato benissimo. Ho avuto due-tre richieste da squadre di A , ma non le ho prese in considerazione. Allo stesso tempo mai avrei pensato di arrivare a giocare sino a 40 anni in A e, sono sincero, di questo ero davvero orgoglioso. Altrove avrei fatto il terzo o il quarto attaccante. Ma allora meglio dare una mano alla Samp”.
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