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Juventus, la squadra in modalità “siderurgica” è l’unica anti-Inter possibile

Controsorpasso. L’Inter si è ripresa la testa della classifica, il 3-0 al Napoli assomiglia a un ruggito. Spazzate vie le speranze napoletane di rientrare nel giro scudetto. I campioni in carica sono rotolati a -11 dalla cima e si sono scuciti dalla maglia un lembo del triangolino tricolore. La Juve, prima in solitaria per 48 ore, è stata risospinta a -2 dagli inzaghiani, ma rimane attaccata alla ruota dell’Inter. Lo riporta la Gazzetta dello sport.

Juventus, la squadra in modalità “siderurgica” è l’unica anti-Inter possibile

Venerdì sera Juve-Napoli, sabato Inter-Udinese. Il vantaggio della capolista potrebbe rimpinguarsi, però, posto che a dicembre nessun campionato può dirsi ipotecato o concluso, il senso non cambierebbe, la Juventus oggi è l’unica anti-Inter possibile, a meno che il Milan, terzo a meno sei, non recuperi l’identità smarrita. Inter-Juve gioverà a Luciano Spalletti in vista dell’Europeo, la sua Nazionale si fonda sui blocchi delle grandi duellanti. Gli juventini porteranno in dote la “tigna” che li anima, prosegue la rosea.

La Juve è “sopravvissuta” al fermo di Pogba per doping e alla squalifica di Fagioli per scommesse, pedine importanti del centrocampo. Nella stagione scorsa Pogba era rimasto un fantasma a causa dell’infortunio, ma quest’anno avrebbe giocato e inciso di più.

L’assenza di Fagioli ha privato Allegri di una soluzione alternativa di qualità, però l’allenatore, nel momento in cui si è fatto male Locatelli, ha estratto dal mazzo la carta Nicolussi Caviglia, ragazzo del vivaio, negli anni spedito in giro per l’Italia a crescere. Nicolussi Caviglia rischia in senso buono di diventare l’emblema di questa Juve siderurgica, un po’ come Pepe e Giaccherini, Quagliarella e Matri nella Signora del primo scudetto di Antonio Conte allenatore, annata 2011-12. La Juve non ha sempre e soltanto vinto con la forza dei grandi nomi, nel suo modo di essere e di imporsi hanno pesato anche i giocatori gregari, i lavoratori poco appariscenti e molto presenti.

Ad Allegri va riconosciuto di allenare un gruppo inferiore alla concorrenza. Non è facile fare gol alla Juve. Bisogna insistere, palleggiare, girare in tondo. Bisogna essere pazienti e prudenti, per non esporsi ai contropiede. Questa Juve è un monolito, una pietra dura difficile da scalfire. Allegri è stato bravo a compattare il gruppo, a convincerlo di essere competitivo contro ogni pronostico.

La leva del “soli contro tutti” o “contro gli scettici” permette di accorciare le distanze da chi in teoria è più forte. Non entriamo nella diatriba sul gioco, se non per sottolineare come sia una motivazione in più o forse la motivazione, per Allegri. Se vincesse questo campionato, altro che sassolini, l’allenatore si toglierebbe dei massi dalle scarpe, chiosa la Gazzetta.

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