La Guardia di Finanza è stata nella sede dell’Hellas Verona, una delle società coinvolte in un’indagine su sponsorizzazioni ottenute mediante fatture false emesse da una società “cartiera”. L’inchiesta ribattezzata Operazione Cyrano è diretta dalla Procura di Reggio Emilia.
La nota del club: “Indagine su società terza e non sull’Hellas. Nessuna perquisizione della sede, forniti documenti fiscali ma su nessun contratto di sponsorizzazione”
Hellas Verona, Guardia di Finanza nella sede: indagine su fatture false
La GdF in queste ore sta effettuando perquisizioni nella sede dell’Hellas Verona, club che milita nella Serie A di calcio, una delle società coinvolte in un’indagine su sponsorizzazioni ottenute mediante fatture false emesse da una società “cartiera”.
L’inchiesta ribattezzata Operazione Cyrano – diretta dalla Procura di Reggio Emilia e condotta da guardia di finanza e polizia di Stato – vede 26 persone indagate a vario titolo, di cui 22 interessati anche da perquisizioni e sequestri in varie regioni del nord e centro Italia. Stando a quanto accertato dagli inquirenti, si tratta di una presunta maxi frode fiscale da dieci milioni di euro.
Hellas Verona FC precisa che:
la Guardia di Finanza sta effettuando un’indagine su una società terza e non sull’Hellas Verona.
Non è stata effettuata alcuna perquisizione né nella sede né altrove.
Il Club ha spontaneamente messo a disposizione le proprie risultanze contabili…
— Hellas Verona FC (@HellasVeronaFC) December 6, 2023
Dunque è arrivata la risposta del Verona con una nota sul sito ufficiale del Club: “La Guardia di Finanza sta effettuando un’indagine su una società terza e non sull’Hellas Verona. Non è stata effettuata alcuna perquisizione né nella sede né altrove.
Il Club ha spontaneamente messo a disposizione le proprie risultanze contabili relative ai rapporti con detta società, che consistono nella ricezione di sole tre fatture relative al periodo di imposta di quattro anni fa e comunque di modesto importo. La contestazione, si specifica ulteriormente in corso di verifica, potrebbe equivalere a circa 50.000 euro.
In ogni caso, si smentisce in maniera categorica che l’oggetto dei documenti fiscali richiesti attenga a contratti di sponsorizzazione, argomento di cui nessuno ha mai parlato.
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