Fra le vivaci braccia del vento, il miracolo di dicembre del sangue sciolto di Faccia Gialla. E poi silenzi. Nel tenero ricordo di chi, dopo il Dio del calcio, è stato “Napoli” per una serie di ragazzini cresciuti a “pane e pallone” negli anni ’60-’70: Antonio Totonno Juliano, capitano di mille battaglie in maglia azzurra. Applausi, commozione, la celebrazione di Victor vincitore del Pallone d’oro africano, le duecento presenze di Giovanni Di Lorenzo e poi concentrazione assoluta, perché sul campo da gioco il momento è delicato…
Mario Rui è Faccia Gialla: entra lui e si “scioglie” il Napoli
Tre sconfitte nelle ultime quattro giornate di campionato hanno imbruttito notevolmente lo scenario di classifica del Napoli di Walter Mazzarri, pur restando a una sola lunghezza dal quarto posto. Contro i sardi la possibilità di riprendere a correre c’è, ma in attesa di sfruttare al meglio la potenzialità offensiva procurata da Osimhen e Kvaratskhelia su tutti, il tecnico azzurro contro la sua ex squadra dovrà riportare in campo un suo marchio di fabbrica, la solidità difensiva.
Il Cagliari è un test importante in entrambi i sensi e contro un gruppo come quello di Ranieri che sa difendersi in maniera compatta, l’esame è di quelli da non sbagliare. Meno errori in difesa, più equilibrio e lucidità davanti alla porta. Dopo l’inizio con un calendario complicatissimo, ora il tecnico toscano deve raccogliere i frutti delle prime settimane di lavoro e sfatare un tabù alquanto urticante, almeno quanto il vento che infastidisce i presenti al Tempio di Fuorigrotta: i tre punti in casa. La prima frazione rispetta per sommi capi le premesse, ma manca una cosa fondamentale: il gol.
Qualche fischio accompagna l’uscita dal campo delle due squadre, resiste lo 0-0 al “Maradona”, nonostante le tante azioni create e qualche scintilla (di nervosismo). Napoli più volte pericoloso con Osimhen e con un palo colpito da Rrahmani su assist di Politano. Il Cagliari pensa a difendersi (bene) e per poco non approfitta di una ripartenza griffata Nandez sulla quale è attentissimo Meret. Si parlava di sangue sciolto. C’è sempre stata una correlazione tra i tempi dello scioglimento e le vicende della città. Ebbene, il “miracolo laico” San Gennaro stamattina, seppur con ritardo, l’ha fatto. Mazzarri dalla panchina chiama la faccia gialla Mario Rui e si scioglie tutto il Napoli. La squadra azzurra torna al successo battendo il Cagliari 2-1 ma, soprattutto, ritrova la coppia d’ora Osimhen-Kvaratskhelia. Inutile il gol di Pavoletti, ex dal dente avvelenato ed eroe delle ultime rimonte rossoblù. Squadra di Mazzarri momentaneamente al quarto posto.
NAPOLI (4-3-3): Meret 6.5; Di Lorenzo 6.5, Rrahmani 5.5, Juan Jesus 5, Natan 5.5 (58′ Mario Rui 7.5); Anguissa 6.5, Lobotka 7, Cajuste 5.5 (58′ Raspadori 6); Politano 7 (89′ Zanoli NG), Osimhen 7.5 (82′ Gaetano NG), Kvaratskhelia 7 (89′ Lindstrom NG). All. Mazzarri 6.5
CAGLIARI: (4-3-1-2): Scuffet 6; Nandez 5.5 (67′ Zappa 5.5), Goldaniga 5.5 (77′ Lapadula NG), Dossena 6, Augello 6.5; Makoumbou 6.5, Prati 6, Jankto 5.5 (46′ Deiola 6); Oristanio 6 (67′ Luvumbo 6.5); Pavoletti 6.5, Petagna 4 (46′ Obert 5.5). All. Ranieri 6.