La sedicesima giornata di Serie A è stata segnata da un episodio che ha visto protagonista Mattia bani, difensore del Genoa nella partita al Ferraris di venerdì scorso. Il difensore ha toccato evidentemente il pallone con un braccio, quest’ultimo non punito da Massa e dal Var. Ovviamente sui social fin da subito si è scatenata una bufera, ma un retroscena su Roberto Rosetti, presidente della commissione arbitrale Uefa, spiega perché quel tocco non è stato fischiato.
Genoa-Juventus, il tocco di mani di Bani non è rigore: la spiegazione
L’episodio del tocco di mani in Genoa-Juventus è stato il più discusso di questa sedicesima giornata di campionato. Il pari dei bianconeri contro il grifone, ha permesso all’Inter, con la vittoria di ieri sulla Lazio, di staccarsi in vetta a +4. Ovviamente qualora fosse stato fischiato rigore sul tocco del difensore rossoblù, la classifica adesso sarebbe potuta essere diversa. L’arbitro Massa è entrato al centro delle critiche dopo questo episodio, aggravando di più la brutta prestazione di Inter-Napoli, accusato quindi di favorire i nerazzurri alla corsa scudetto. A fare chiarezza ci ha pensato però il giornalista Tancredi Palmeri, che ha svelato un retroscena su Roberto Rosetti, presidente della commissione arbitrale Uefa, che in un colloquio con dei giornalisti internazionali in occasione del sorteggio della fase a gironi di Champions League ha spiegato la linea da seguire in questi casi. Queste le sue parole: “Il caso è stato esplicitamente mostrato: non è rigore se rimpallo ravvicinato dal proprio corpo. Personalmente non sono d’accordo, ma così è”.
Francesco Landi
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