Claudio Lotito torna a parlare della mancata proroga del Decreto Crescita fino al prossimo 29 febbraio. “Ma vi pare che se era una cosa che dovevo gestire io me ne andavo in montagna a dormire? Sapete come si dice: con Lotito risultato garantito”, ha esordito il patron della Lazio e senatore in un’intervista rilasciata a Il Foglio.
Lazio, Lotito: “Decreto Crescita? Calcagno non capisce niente. Governo demagogico”
“No, è un emendamento che è stato presentato da Adriano Galliani. Certo, io ero d’accordo, come qualsiasi persona di buonsenso”, ha aggiunto il presidente biancoceleste. A chi parla di norma “immorale”, come Matteo Salvini, Lotito risponde: “Guardi, questa soluzione è demagogia pura. Come si farà adesso ad attrarre i giocatori migliori? Non è un problema del calcio, ma di tutto lo sport”.
“Perché chi dice che così si rovinano i settori giovanili non capisce niente, come Umberto Calcagno (presidente dell’Associazione italiana calciatori). L’anno scorso abbiamo avuto tre squadre italiane finaliste nelle coppe europee. Da adesso in poi sarà molto più difficile essere competitivi. Spiegatemi voi come farà adesso, per esempio, la Roma a trattenere i Lukaku, i Mourinho, come fa a pagargli lo stipendio? Non è un problema solo del calcio, ma di tutto lo sport. Il basket italiano ha due squadre che possono competere per l’Eurolega. Ora si bloccherà tutto”.
Poi, sul suo ruolo di senatore legato al mondo del calcio, Lotito aggiunge: “Cercate solo un parafulmine. Dopo il Covid ho solo chiesto risorse che spettavano ad altri settori. Anche sulla rottamazione delle scadenze: personalmente io che me ne faccio? Niente. Sono solo norme per cercare di essere meno discrezionali. Adesso lo stato, con l’addio agli sgravi, rinuncia a un gettito importante. Contenti loro”.
Chiusura dedicata all’atteggiamento del governo nei confronti del mondo del calcio: “Hanno preso la lettera scritta dal presidente della Lega Serie A, sottoscritta all’unanimità da tutte le squadre, e l’hanno buttata nel cestino”.
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