Nel pomeriggio sarà a Castel Volturno per il primo allenamento sotto la guida di Walter Mazzarri, uno dei registi dell’operazione. Non è un mistero, infatti, che il tecnico di San Vincenzo si sia speso in prima persona per l’arrivo di Mazzocchi, ritenuto il jolly ideale per le necessità del suo Napoli.
Napoli, Mazzarri “regista” dell’operazione Mazzocchi: anche se…
Il primo colpo di gennaio è solo un colpetto: la riserva di Di Lorenzo, scrive Il Mattino. Forse la pedina che serviva di meno, visto che il capitano è un incrocio tra Highlander e Robocop. Probabile che, in questo scenario, con le fatiche enormi a ingaggiare un centrale all’altezza, si pensi a Di Lorenzo come difensore centrale. Vedremo.
In ogni caso – si continua a leggere -, con la scelta di Mazzocchi, cade anche un altro tabù di De Laurentiis: la sua proverbiale idiosincrasia a ingaggiare ragazzi di origine napoletane. Il terzino di Barra ha spinto per venire al Napoli, il coronamento di un sogno iniziato nel negozio di frutta del padre nella zona orientale della città. Sabatini, in un forum al Mattino due anni fa, ammise: Io prenderei mille Mazzocchi: uno con il suo entusiasmo, contagia chiunque. Non voleva darlo via, il nuovo direttore generale della Salernitana: ha ceduto dopo l’incontro tra De Laurentiis e Iervolino, con il patron granata che ha accettato i 3 milioni (più qualche bonus) messi sul piatto dal Napoli.
Mazzarri deus ex machina, si è detto: perché Paco non è solo un vice Di Lorenzo, Mazzocchi può agire anche da terzino sinistro – ruolo in cui oggi c’è il solo Mario Rui disponibile, in attesa del recupero di Olivera -, può giocare da esterno a tutta fascia su entrambi i lati del campo e magari anche esterno alto nel tridente offensivo (ruolo fatto in gioventù) per dare più equilibrio. Ma, soprattutto, può permettere a Mazzarri anche di ripensare al suo carissimo 3-5-2 (o 3-4-2-1). Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
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