Alla vigilia di Napoli-Salernitana, Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in conferenza stampa: “Gli effetti del ritiro sulla squadra? Sono contento di quello che abbiamo fatto, hanno lavorato bene, siamo stati insieme, abbiamo fatto cose che magari con meno tempo non si possono fare. L’ho accettato con felicità perché sapete che sono a cui piace lavorare sul campo e da quando sono arrivati c’erano pochi giorni per fare queste cose. Credo ci abbia fatto bene, la prova poi è la partita vera. Spero e penso che domani vedremo un Napoli diverso, più brillante, diverso dall’unica partita in cui ci sono stato io che è andata in modo diverso. Nelle altre si vedeva una squadra che giocava a calcio, che faceva le cose che piacevano a me e in alcuni casi non siamo stati fortunati, come col Monza. La cosa che ha stonato è che a Torino, probabilmente per colpa mia perché con il preparatore abbiamo fatto dei richiami più pesanti, abbiamo visto una squadra diversa che ha giocato meno a calcio e fatto pochissime azioni, anche se anche in quella partita non siamo stati fortunatissimi. Se si andava in vantaggio. Ma sono fiducioso per domani e spero anche di fare risultato.
Se ho pensato di cambiare tatticamente e tornare a giocare come prima? Con l’esperienza di 23 anni di carriera ero già abbastanza formato, venivo da squadre di Serie A che ambivano a traguardi diversi, mentre il Napoli è una piazza importante e un allenatore deve essere esperto per subire le pressioni. Quando io ero giovane facevo degli sbagli dal punto di vista della comunicazione, potevo arrabbiarmi per cose che ora con la saggezza gestisco meglio. Quando poi non ho voluto allenare e mi sono voluto un po’ fermare dopo 13 anni continui, ho visto il Napoli e l’ho guardato con ancora più interesse sia per tifo che per come giocava. Il 4-3-3 l’ho sposato, ho visto come si attacca, mi sono fatto una cultura tale per dire che se mi chiamano e vogliono che giochi così lo faccio perché è un modulo che mi piace. Devo avere i giocatori giusti per fare un determinato modulo, è lì che bisogna ragionare: vedere i giocatori di quest’anno e l’anno scorso, ma sono convinto che con i giocatori giusti questo modulo mi piace tantissimo, come mi piaceva il 3-4-3 ai tempi.
Se mi aspetto un aiuto da parte del pubblico? Qualcuno mi ha detto non farla la conferenza, io invece ci metto la faccia. Io non mi nascondo, è un momento un po’ particolare per il Napoli e siccome so com’è la gente di Napoli chiedo un piccolo aiuto: i ragazzi per 95 minuti gli diano una mano, provino a dare quel qualcosa in più che hanno sempre dato. Poi se alla fine non saranno contenti è giusto che fischino, ma non ho dubbi che la gente sarà vicino ai ragazzi.
Sugli infortuni? Vi ricordate quando dicevano Mazzarri si lamenta? Ora sono attento quando parlo: da quando sono arrivato mancano 7-8 giocatori, ma quelli che andranno in campo sono all’altezza di giocare bene come si è fatto in tante partite. E questa volta si cerchi con più cattiveria il risultato, questo mi aspetto. Chiaro che se siamo numericamente pochi e i giocatori importanti non ci sono che devo dire? Queste considerazioni potete farle voi, a me interessa che quelli a disposizione siano carichi.
Come si entra nella testa dei calciatori in questo momento? Io ho goduto a stare in ritiro perché almeno potevi vederli, parlarci. Quando sono arrivato erano tutti big match, pochi giorni per lavorare. Io tendo a parlare con i giocatori, perché i per i discorsi fuori ci pensano gli altri. Devono staccare tutto. Conta la maglia, chi gioca affianco a te lo devi aiutare. Conta solo il Napoli. Quando uscite fuori e andate a casa se vi chiamano i procuratori gli rispondete, ma il loro dovere è dare il massimo per la maglia.
Napoli diverso negli uomini con qualcuno che potrebbe dare una scintilla? Guardi chi ho a disposizione, non ho tantissima scelta. Vorrei che lo spirito si vedesse diverso rispetto a Torino, io mi scuso con i ragazzi perché potevo non farmi espellere ed era giusto che fossi lì con loro. Una cosa importante: è la seconda volta che rimaniamo in 10, nel calcio moderno cambia tutto il tema della gara. Quindi ora mi raccomanderò che qualsiasi cosa succeda non voglio vedere cose che vadano oltre il regolamento: se ci provocano dobbiamo avere la forza di pensare che noi siamo il Napoli, che imponiamo il nostro gioco. Nel calcio ci sono le regole, non è la boxe. Basta con questi errori. Faccio un ultimo appello agli arbitri: i giocatori di talento vanno tutelati.
Finché sarò qui darò l’anima per vincere. Questo mi interessa e farò di tutto, quando non vinco vedete che sto male per giorni e giorni. Il ritiro punitivo? Quando una squadra come il Napoli che aveva fatto una buona gara col Monza, va a Torino e fa una gara che non rientra nei canoni, se sono giocatori professionisti sono i primi ad essere incavolati. Se capita un’occasione di andare in ritiro dovrebbero essere contenti come me, per rispetto dei nostri tifosi. Anche loro devono sapere che il Napoli che ha vinto lo scudetto non è in una posizione consona, è una presa di coscienza da parte di tutti. C’è un nuovo allenatore, è giusto che si lavori di più: a me in generale non piacciono i ritiri, ma ci sono dei casi in cui vanno fatti dei sacrifici.
Kim era velocissimo, magari nei momenti di difficoltà aveva quella forza che poteva ovviare a un gol preso. Con un calcio così propositivo devi mettere in conto qualche errore e servono giocatori in grado di recuperare. I giocatori sono cambiati un bel po’, ora nel calcio moderno i cambi sono 5 e sono titolari come gli 11: Lozano era un giocatore importante in questa rosa, Elmas era un co-titolare, se cominciano a mancare i cambi… Io mi sono presentato qui perché c’è fermento e voglio dare serenità. Credo che a Napoli mi stimino e un po’ di credibilità ce l’ho, quindi ste cose vanno dette anche. Cerchiamo di vedere in un momento negativo quello che di positivo ci può essere.
Se ci sarà spazio per Ostigard? o non ho preconcetti su nessun giocatore della rosa. Quando fai gli 11 ne hai 15-16 da scegliere e mandi in campo chi reputi più adatto per caratteristiche dell’avversario e non solo. Ostigard giocò con l’Inter e lasciai fuori Juan Jesus ad esempio, un conto poi è il colpo di testa difensivo e un conto è quello offensivo. Nei calci d’angolo o marchi a uomo o a zona, ma nella zona c’è sempre un uomo quindi se sei un difensore devi essere bravo a non far fare gol all’attaccante, marcandolo. Sono due cose diverse andare in attacco per segnare di testa o non fare subire il gol: se uno è bravissimo a saltare di testa ma guarda solo la palla prendi gol lo stesso, va saputo marcare”.