Vigilia di Napoli-Inter, finalissima di Supercoppa italiana a Riyadh: Simone Inzaghi parla del 3-0 rifilato alla Lazio di Sarri e della possibilità di vincere il primo trofeo della stagione e diventare “Mister Supercoppa” con 5 trofei in bacheca.
Inter, Inzaghi: “Record di Supercoppe? Ci tengo, ma più per il club che per me. Il Napoli? Il cambio modulo…”
“È una finale, che tante volte si decide da episodi – esordisce Simone Inzaghi, parlando di Inter-Napoli di domani, finalissima di Supercoppa italiana -. Una finale da organizzare in due giorni e mezzo. Ci sono delle insidie, ma la squadra deve continuare a lavorare come fatto fin qui. Veniamo da un’ottima semifinale, ora manca l’ultimo passo contro i campioni d’Italia con tanta qualità. Servirà una partita importante”.
“Le mie attenzioni sono andate su chi ha giocato meno con la Lazio. Abbiamo qualche affaticamento, sarà più indicativo l’allenamento di oggi: dovrò valutare il recupero di chi ha giocato di più con la Lazio”.
“Come affronteremo il Napoli? Era una squadra di grandissimo possesso, ha cambiato pelle. Non so come Mazzarri giocherà domani, ci stiamo lavorando. In campionato c’era già lui e il modulo era diverso. Ma contano soprattutto le motivazioni. Abbiamo visto che ha cambiato sistema, era una squadra di grandissimo possesso e con la Fiorentina ne ha avuto meno. Però la Fiorentina in Italia è una di quelle squadre che ha il possesso di palla più alto: ci può stare. Domani non so ancora, si pensa che Mazzarri possa confermare l’assetto della semifinale e stiamo lavorando su questo. In campionato era stato un Napoli con un altro modulo, ripeto, le motivazioni saranno più importanti.”
“Il record personale? Assolutamente sì, ma più per l’Inter che per me stesso. Sarebbe bello, ma ho fatto i complimenti ai ragazzi che da luglio antepongono l’Inter alle gioie personali: questo è il segreto di una squadra”.
“Lautaro? Importantissimo. Sta facendo un grandissimo lavoro in campo e fuori. Si assume le responsabilità, ma sottolineo soprattutto quello che fa tutti i giorni alla Pinetina. Sono molto contento di lui e di tutto il gruppo. Sei mesi al massimo, ma sappiamo che non basta: dovremo essere bravi da qui alla fine”.
“Che cavallo è l’Inter (chiaro il riferimento alla passione per l’ippica, grande passione dell’allenatore juventino Massimiliano Allegri, che insegue in campionato e potrebbe approfittare della giornata di oggi per il sorpasso, ndr)? Non mi intendo di ippica, mi intendo di Inter e di calcio. Quello che facevo da bambino era solo giocare a pallone e mi piace farlo anche oggi anche se faccio fatica”.
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