C’è sconcerto in casa Udinese dopo il gravissimo episodio di razzismo contro Maignan durante la sfida di sabato sera contro il Milan. I Pozzo hanno allestito una squadra multietnica che i tifosi hanno sempre sostenuto. Ieri invece il portiere rossonero è stato insultato in continuazione, gli gridavano “scimmia” e molto altro, fino alla sospensione del match.
Udinese, appoggio a Maignan: “Episodio deplorevole, collaboreremo con le autorità per l’identificazione”
Questa mattina, complice forse anche l’invito di Maignan (“Il club dell’Udinese, che ha parlato solo di interruzione della partita, come se nulla fosse, è complice”), la società friulana ha preso formalmente posizione con un comunicato: “Udinese Calcio è profondamente dispiaciuta e condanna ogni atto di razzismo e violenza. Riaffermiamo la nostra avversione a qualsiasi forma di discriminazione ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà al giocatore del Milan Mike Maignan alla luce del deplorevole episodio avvenuto sabato nel nostro stadio”.
“L’Udinese collaborerà con tutte le autorità inquirenti per garantire l’immediato chiarimento dell’accaduto, con l’obiettivo di adottare ogni misura necessaria per punire i responsabili”. Chi manifesta forme di discriminazione va senza dubbio sanzionato, “non deve tornare più allo stadio”, ha chiesto Maignan stesso. Ma per l’Udinese collaborare con le autorità significa anche poter sperare in una sanzione meno pesante. L’art. 29 del Codice di Giustizia sportiva tratta proprio “esimenti e attenuanti per i comportamenti dei sostenitori”. Il comma 3 evidenzia proprio come nel decidere la sanzione verrà considerato se “la società ha concretamente cooperato con le Forze dell’ordine e le altre Autorità competenti per identificare i propri sostenitori responsabili delle violazioni, anche mediante l’utilizzo a spese della società di tecnologie di video-sorveglianza”.
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