Si profila un altro scontro tra la maggioranza e il Tesoro in vista dell’esame parlamentare del decreto Milleproroghe, che riporta in auge il tema degli sconti fiscali per il calcio. Lo scrive La Stampa nella sua edizione odierna, spiegando che Forza Italia ha chiesto il ripristino fino al 2028 della possibilità per i calciatori che vengono in Italia di usufruire di una fiscalità di vantaggio come già accadeva con il Decreto Crescita.
Governo, la nuova proposta sul Decreto Crescita: sgravi fiscali fino al 2028
Quelle norme, però, nell’ambito del riordino della normativa sul rientro dei cervelli, erano state cancellate per gli sportivi, scatenando le proteste di tutto il mondo calcistico e anche del ministro Andrea Abodi. Era stata la Lega, nel corso dell’ultimo infuocato Consiglio dei ministri del 2023, a stoppare la proroga degli “impatriati sportivi”, con i ministri Salvini e Giorgetti in prima fila contro una regola definita immorale.
Secondo il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo è sbagliato impostare il dibattito sul calcio su questo piano: è un’industria che vale miliardi e dà lavoro a migliaia di persone, non solo ai calciatori. Negli ultimi anni il calcio ha vissuto una crisi e si è creato un gap competitivo rispetto agli altri Paesi, perciò il ragionamento va fatto sui numeri.
Protagonista delle trattative all’interno del centrodestra è il senatore azzurro e patron della Lazio, Claudio Lotito, il quale sostiene che questa misura non si può abolire dall’oggi al domani, noi di Forza Italia vigiliamo sul buonsenso perché le cose siano fatte con equilibrio e con il cervello. Su questa linea anche il gruppo di Noi Moderati, che ha proposto che i club destinino il 10% del beneficio ottenuto a società dilettantistiche.
Il ministro Giorgetti è intervenuto più volte per sottolineare come le agevolazioni del decreto Crescita abbiano un effetto distruttivo per il vivaio dei giovani calciatori italiani, penalizzati dal fatto che il loro stipendio viene a costare di più. Il tema è essenzialmente politico e se ne riparlerà in commissione Finanze a Montecitorio da oggi pomeriggio.
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