L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato il match di questa sera tra Napoli e Inter, soffermandosi sulle possibili scelte di Walter Mazzarri.
Repubblica- Napoli, Mazzarri ha preparato la partita curando le ripartenze in velocità! Possibile cambio modulo…
Pasta di capitano. «Gli arabi tiferanno in maggioranza per l’Inter? Nessun problema, noi saremo concentrati solo sul campo e sappiamo che davanti alla tv saranno in tanti a essere al fianco del Napoli. Faremo il massimo per vincere soprattutto per i nostri tifosi, che non hanno potuto seguirci in una trasferta così lontana da casa». Tocca a Giovanni Di Lorenzo fare da megafono agli umori dello spogliatoio azzurro, dove è ritornato l’entusiasmo dopo la netta vittoria con la Fiorentina. «Le finali non hanno mai un esito scontato in partenza. In queste partite i valori si azzerano e si riparte alla pari. I nerazzurri sono in grandissima forma, ma sono convinto che tireremo fuori pure noi una grande prestazione, nonostante le gravi assenze». I campioni d’Italia sentiranno in particolare quelle di Osimhen e Anguissa, impegnati con le rispettive Nazionali in Coppa d’Africa. Di cercare alibi in questo momento non se ne parla, però. «Ci mancano e ci hanno fatto gli auguri sulla chat della squadra, vuol dire che proveremo a vincere il trofeo pure per loro». Di Lorenzo ci crede. «Siamo arrivati in finale e ora siamo pronti a giocarcela ad armi pari. Proveremo a battere l’Inter».
Il capitano come tutti i suoi compagni ha sposato la rivoluzione di Mazzarri, anche se alla vigilia ha preferito non parlare del nuovo modulo a trazione posteriore: il roccioso 5-4-1. «Contano di più l’interpretazione degli schemi e il modo di stare in campo, al di là di quale sarà il nostro assetto tattico». La difesa a oltranza contro l’Inter del resto non pagherebbe e per questo il Napoli ha preparato la partita curando molto le ripartenze in velocità, soprattutto in verticale e nella zona centrale, dove i nerazzurri sono più vulnerabili. A Politano, Simeone e Kvaratskhelia è stato affidato il compito di colpire gli avversari di rimessa, innescati da Lobotka e all’occorrenza pure dai difensori. Cajuste ha recuperato e sarà invece il baluardo davanti al reparto arretrato, rinforzato sugli esterni con l’inserimento di Mazzocchi a destra e la conferma di Mario Rui sulla sinistra. Soltanto panchina per Raspadori, Lindstrom, Zielinski, il nuovo acquisto Ngonge e l’eroe della semifinale: Zerbin. La squadra si è esercitata nella rinifitura sui rigori. In caso di parità al 90’, infatti, il trofeo sarà assegnato dal dischetto.
Carlo Gioia
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