Gianluigi Buffon ha ricordato Gigi Riva in una lunga intervista rilasciata a Sky Sport. Lo storico attaccante italiano è scomparso ieri sera all’età di 79 anni colpito da un malore. Tutto il mondo del calcio piange la sua morte: è il miglior marcatore di tutti i tempi della nazionale e fu fondamentale al fianco di Lippi per la vittoria del Mondiale 2006.
Buffon ricorda Gigi Riva: “Nel 2006 fu determinante. Quanto ha fatto è irreplicabile”
In una lunga intervista a Sky Sport, Gianluigi Buffon ha ricordato Gigi Riva, scomparso ieri sera all’età di 79 anni. Queste le parole dell’ex portiere di Juve e Parma: “La prima volra che ho sentito parlare di lui è stato nei racconti di mio padre e di mia madre. Le gesta e le scelte calcistiche mettevano in risalto la grandezza del campione e dell’uomo”. Buffon ha voluto ricordare il primo incontro con il campione del Cagliari: “Mi ricordo l’incontro con Gigi Riva: rimasi inibito di fronte a questa presenza: era autorevole senza parlare. Ho avuto la fortuna di essere stato spesso vicino a lui: aveva la delicatezza di non entrare mai nel merito di questioni tecniche. Si spendeva tanto in maniera opportuna: non aveva voglia di far pesare il suo passato, è una figura che non gli è mai appartenuta”. L’ex portiere italiano ha parlato dell’importanza di Riva ai Mondiali 2006: “Nel 2006, Gigi Riva è stata una figura determinante insieme a Lippi: in quella situazione, sapere di avere due cardini come loro è stato di grande conforto e ci ha infuso tanta fiducia. Mi ricordo il nostro abbraccio quando abbiamo trionfato: ci siamo abbracciati in maniera unica, è stata la chiusura di un cerchio”. Infine, Buffon ha concluso parlando dell’importanza che Riva ha pe il nostro calcio: “Gigi è entrato nel cuore della gente per le scelte che ha fatto: è stato coerente, sempre e comunque. Arrivare ai risultati che ha fatto lui, penso che sia l’ambizione di ogni essere umano. Penso che quanto fatto da lui sia irreplicabile perché è cambiato il calcio, sono cambiate le priorità dei calciatori e delle società. Ha vissuto in libertà ciò che desiderava, per merito della Sardegna”.
Francesco Landi
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