L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha analizzato la gara di ieri tra Napoli e Inter, soffermandosi sulla direzione arbitrale.
CorSport- Il Napoli e Mazzarri scelgono il silenzio stampa, ma De Laurentiis interviene senza entrare nel dettaglio…
Dalle ombre di Pechino alla rabbia di Riyad non è un attimo, ci sono in mezzo dodici anni, ma l’epilogo è lo stesso e ora come a quel tempo l’ira del Napoli travolge gli arbitri. L’11 agosto del 2012, alla fine di una specie di rodeo, tre cartellini rossi e urla al vento, De Laurentiis se la prese con Mazzoleni, irruppe sulla scena proprio poco prima della premiazione e invitò i giocatori ad evitare il palco: tutti a casa, sfuggendo al rito. A cui ieri sera si è sottratto Walter Mazzarri, che se n’è andato al 46’ del secondo tempo, quando Lautaro Martinez gli ha strappato la possibilità di giocarsi ai rigori la Supercoppa: silenzio stampa di allenatore e calciatori, con De Laurentiis che ha deciso di intervenire, però in un politichese conciliante, che stride con la decisione di tacere. In quel “one man show”, tra tv e sala stampa, De Laurentiis affronta l’argomento arbitrale frontalmente: il Napoli si è tappato la bocca, per non dire cose sgradevoli probabilmente, ma Adl non dribbla, anche se non entra nel dettaglio della direzione di Rapuano.
Perde la partita Rapuano con una condotta tecnico disciplinare folle, sotto gli occhi di Rocchi (che s’è dovuto smazzare da solo le critiche post gara): c’era bisogno di far venire un arbitro dall’Italia, chi era già a Riyad non andava bene? Se questo è uno dei migliori, siamo messi malissimo. Zero accettazione, gara condizionata (rovinata?) da lui. Malissimo. Sbagliato il doppio giallo a Simeone. E se ci può stare il secondo (chiamato da Di Bello, anche il timing in ritardo è un segnale) per un pestone (neanche pieno) a Acerbi, il primo è follia: Çalhanoglu è appena uscito dalla propria area, ha la difesa del Napoli schierata davanti, non è né Spa, né imprudente. Per tutti: intransigente con Simeone, perdona due falli su tre di Çalhanoglu. Vista col metro della ripresa entrambi da ammonizione. Graziato.
Carlo Gioia
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