“Incompatibilità con il presidente Aleksander Ceferin che non vuole rinunciare alla fine del suo mandato ma prolungarlo modificando lo Statuto per consentirgli di ricoprire, ancora, la carica di numero uno del calcio europeo”. Questa la motivazione addotta da Zvone Boban che ieri, con una mossa a sorpresa, si è dimesso da “Chief of Football”, ossia Capo del Calcio a Nyon nell’ambito Uefa, dove era entrato nel 2021. Un vero terremoto che ha scosso il mondo del calcio e che fa presagire scenari di cambiamento.
UEFA, Ceferin replica alla lettera di dimissioni di Boban: affronta razzismo e fa a pezzi la Superlega
La replica del presidente dell’Uefa non si è fatta attendere. In un’intervista a La Repubblica, Ceferin spiega: “Lui non merita il mio commento. Chi conosce lui e me arriverà naturalmente alle proprie conclusioni. Il Congresso, e non un singolo individuo, detiene l’autorità per determinare l’adeguatezza di qualsiasi cambiamento. Confidiamo nel nostro processo decisionale collettivo e democratico, per guidarci efficacemente verso il futuro”.
“Razzismo? Un disastro, una vergogna. Ma non possono essere solo gli organismi calcistici a intervenire. Devono farlo i governi nazionali. Questi comportamenti idioti nascono a casa e a scuola. Vanno estirpati alla radice: è un tema educativo. Per ora questa è principalmente una nuova era in cui il populismo e l’estrema destra puntano al potere in tutta Europa. L’Italia dovrebbe preoccuparsi del razzismo. Noi possiamo punire i club e chiudere gli stadi, ma non siamo la polizia. In Croazia hanno arrestato due razzisti e li hanno incarcerati e banditi dagli stadi”.
Infine un accenno alla Superlega: “La Superlega è contro ogni logica del calcio. E se nessuno la vuole, nessuno la fa. Il rapporto con i club italiani e in particolare con la Juventus? Solo 2 club in Serie A non ci hanno appoggiato, e tra questi non c’è la Juventus. I dirigenti del calcio italiano stanno facendo del loro meglio”.
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