Tante assenze ma un pareggio raccolto all’Olimpico dal Napoli. Continua a far discutere i tifosi l’atteggiamento proposto dalla squadra di Mazzarri, nello scontro diretto dove gli azzurri rimediano un punto e ripartono dopo la sconfitta in Supercoppa contro l’Inter. I tifosi (ma non solo), da giorni, continuano a ripetersi come sia possibile che la squadra Campione d’Italia in carica abbia subito questa involuzione. È giusto analizzare – ma soprattutto ricordare – che mancavano ben 9 calciatori. E no, non parliamo di semplici alternative ma dei titolari che hanno vinto lo scudetto: Osimhen, Anguissa, Kvaratskhelia, Meret, Olivera, Simeone. A questi si aggiungono: Natan, Cajuste e Traore. Squadra in emergenza tra indisponibili, assenti e anche squalificati, ma la prestazione mostrata è comunque piaciuta al coach toscano: “Sono sinceramente molto soddisfatto, davanti c’era una squadra molto forte. Loro sono arrivati secondi l’anno scorso, erano nel loro stadio e noi con tante assenze. Chi non giocava da tanto ha risposto alla grande. La squadra con la S maiuscola si sta vedendo. Oggi ho avuto la conferma di avere grandi uomini che giocano insieme da squadra. Da quando sono arrivato inizia a vedersi qualcosa che piace a me”.
Lazio-Napoli: “questi non sono i Campioni d’Italia” si ripetono i tifosi, ma il 70% dei convocati lo scorso anno non giocava o addirittura non c’era |FOCUS
Pierluigi Gollini: lo scorso anno, quando il Napoli si è laureato Campione d’Italia, ha giocato 4 partite di Serie A per un totale di 360’ minuti. Una media di 90’ minuti a partita. Tutte da titolare. Tre di queste quattro partite, inoltre, sono state: in casa contro la Fiorentina (1-0 per il Napoli); in trasferta a Monza (2-0 per i brianzoli) e in trasferta a Bologna (2-2), tutte con il Napoli già matematicamente Campione. Eccezion fatta per la gara vinta contro l’Atalanta per 2-0 dell’11 marzo. Quest’anno, complice il lungo infortunio di Meret, ha già giocato di più: 450’ minuti in 5 partite di campionato per il portiere ex Tottenham.
Leo Ostigard: lo scorso anno, quando il Napoli si è laureato Campione d’Italia, ha giocato 7 partite di Serie A per un totale di 417’ minuti. Una media di 59’ minuti a partita in rapporto a quelle giocate, se allarghiamo la media all’intero campionato la media scende a 10’ minuti a partita. Di queste sette partite: 4 le ha iniziate da titolare, mentre 3 volte è subentrato. Inoltre, due partite delle quattro iniziate da titolare sono state giocate con lo scudetto già matematicamente vinto: contro la Fiorentina nella vittoria casalinga per 1-0 e l’ultima giornata in casa contro la Sampdoria. Quest’anno ha già giocato di più: 866’ minuti in 13 partite, una media di 66’ minuti a partita (rapportata alle 22 gare ha giocato 39’ minuti a partita). Nove volte è partito titolare, mentre quattro volte è subentrato. Quindi, facendo un confronto emerge che il norvegese, già a questo punto della stagione: ha giocato 6 partite in più, ha una media di 29’ minuti a partita in più, ha giocato cinque partite da titolare in più.
Amir Rrahmani: era un titolare del Napoli che ha vinto lo scudetto.
Juan Jesus: lo scorso anno, quando il Napoli si è laureato Campione d’Italia, ha giocato 15 partite di Serie A per un totale di 929’ minuti. Una media di 62’ minuti a partita in rapporto a quelle giocate, se allarghiamo la media all’intero campionato la media scende a 24’ minuti a partita. Di queste quindici partite: 10 le ha iniziate da titolare, mentre 5 volte è subentrato. Inoltre, tre partite sono state giocate con lo scudetto già matematicamente vinto: la trasferta di Monza persa per 2-0; la gara casalinga contro l’Inter vinta 3-1 e il pareggio per 2-2 in casa del Bologna. Quest’anno, pur avendo giocato meno partite, ha già giocato di più: 1039’ minuti in 12 partite, una media di 87’ minuti a partita (rapportata alle 22 gare ha giocato 47’ minuti a partita). Ben undici volte è partito titolare, mentre solo una volta è subentrato. Quindi, facendo un confronto emerge che il centrale, già a questo punto della stagione: ha giocato 110’ minuti in più, ha una media di 23’ minuti a partita in più, ha giocato una partita da titolare in più.
Giovanni Di Lorenzo: titolare e capitano del Napoli che ha vinto lo scudetto.
Diego Demme: lo scorso anno, quando il Napoli si è laureato Campione d’Italia, ha giocato 7 partite di Serie A per un totale di 142’ minuti. Una media di 20’ minuti a partita in rapporto a quelle giocate, se allarghiamo la media all’intero campionato la media scende a 3’ minuti a partita. Di queste sette partite: 2 le ha iniziate da titolare, mentre 5 volte è subentrato. Inoltre, due partite sono state giocate con lo scudetto già matematicamente vinto: le vittoria interne contro la Fiorentina e contro la Sampdoria. Quest’anno, pur avendo giocato meno partite, ha già una media minuti superiore: 73’ minuti in 2 partite, una media di 37’ minuti a partita (rapportata alle 22 gare ha giocato 3’ minuti a partita). Una volta è partito titolare, mentre solo una volta è subentrato. Quindi, facendo un confronto emerge che il centrale, già a questo punto della stagione: ha una media di 17’ minuti a partita in più, ha giocato solo una partita da titolare in meno.
Stanislav Lobotka: titolare nel Napoli che ha vinto lo scudetto.
Mario Rui: titolare nel Napoli che ha vinto lo scudetto.
Matteo Politano: titolare nel Napoli che ha vinto lo scudetto.
Piotr Zielinski: titolare nel Napoli che ha vinto lo scudetto.
Jack Raspadori: lo scorso anno, quando il Napoli si è laureato Campione d’Italia, ha giocato 25 partite di Serie A per un totale di 902’ minuti. Una media di 36’ minuti a partita in rapporto a quelle giocate, se allarghiamo la media all’intero campionato la media scende a 24’ minuti a partita. Di queste venticinque partite: solo 9 le ha iniziate da titolare, mentre 16 volte è subentrato. Inoltre, cinque partite sono state giocate con lo scudetto già matematicamente vinto: in casa contro la Fiorentina nella vittoria per 1-0; la trasferta di Monza persa per 2-0; la gara casalinga contro l’Inter vinta 3-1; il pareggio per 2-2 in casa del Bologna e l’ultima gara contro la Sampdoria. Quest’anno, pur avendo giocato meno partite, ha già giocato di più: 1107’ minuti in 21 partite, una media di 53’ minuti a partita (rapportata alle 22 gare ha giocato 50’ minuti a partita). Ben undici volte è partito titolare, mentre dieci volte è subentrato. Quindi, facendo un confronto emerge che l’attaccante italiano, già a questo punto della stagione: ha giocato 205’ minuti in più, ha una media di 17’ minuti a partita in più, ha giocato due partite da titolare in più.
Passando ai calciatori in panchina:
Nikita Contini: in prestito alla Reggina lo scorso anno. Quest’anno, con Walter Mazzarri, ha esordito in Serie A il 29 dicembre nel pareggio casalingo contro il Monza.
Luigi D’Avino: aggregato dalla Primavera.
Leander Dendoncker: arrivato in prestito in questa sessione di mercato invernale.
Gianluca Gaetano: lo scorso anno, quando il Napoli si è laureato Campione d’Italia, ha giocato 8 partite di Serie A per un totale di 68’ minuti. Una media di 8’ minuti a partita in rapporto a quelle giocate, se allarghiamo la media all’intero campionato la media scende a 2’ minuti a partita. Di queste otto partite: non è mai partito da titolare, ma tutte le volte è subentrato. Inoltre, tre partite sono state giocate con lo scudetto già matematicamente vinto: la gara casalinga contro l’Inter vinta 3-1; il pareggio per 2-2 in casa del Bologna e l’ultima gara contro la Sampdoria. Quest’anno ha già giocato di più: 154’ minuti in 9 partite, una media di 17’ minuti a partita (rapportata alle 22 gare ha giocato 7’ minuti a partita). Una volta è partito titolare, mentre otto volte è subentrato. Quindi, facendo un confronto emerge che il centrocampista, già a questo punto della stagione: ha giocato una partita in più, 86’ minuti in più, ha una media di 9’ minuti a partita in più, ha giocato una partita da titolare in più.
Francesco Gioielli: aggregato dalla Primavera.
Hubert Idasiak: zero presenze e zero minuti in entrambe le stagioni.
Jesper Lindstrom: arrivato la scorsa estate dall’Eintracht Francoforte.
Pasquale Mazzocchi: arrivato in questa sessione di mercato dalla Salernitana.
Cyril Ngonge: arrivato in questa sessione di mercato dall’Hellas Verona.
Insomma, dei venti calciatori convocati da Walter Mazzarri solo in 6 erano titolari nel Napoli che hanno vinto lo scudetto. Altri, come Raspadori o Juan Jesus, erano soluzioni dalla panchina. Altri ancora, come Gaetano o Demme, avevano un minutaggio molto ridotto. Infine, altri ancora erano in altre squadre. Facendo una media: il 70% dei calciatori presenti non giocava nel Napoli dello scorso anno, mentre solo il 30% di questi erano i titolari. Quando si dice “questi non sono i Camponi d’Italia” bisogna anche pensare che più della metà di quella squadra (ripeto: il 70%) non era a disposizione.
Carlo Gioia
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