Gabriele Gravina sta spingendo per rimodulare i campionati professionistici italiani e la nuova riforma potrebbe modificare anche il format della Coppa Italia.
Coppa Italia, il nuovo format in stile “FA Cup”: cosa cambia
È un piano poderoso, scandito da 52 pagine, e ha lo scopo dichiarato di risanare l’attuale scenario economico-finanziario del settore che denuncia a fronte di un impatto indiretto sul pil italiano di 11,1 miliardi, contributi fiscali e previdenziali versati per 1,3 miliardi e un fatturato diretto aggregato di 5 miliardi, debiti complessivi per 5 miliardi.
Il presidente federale ieri, secondo Il Giornale, ha inviato al governo il piano strategico redatto col contributo della società Deloitte. Un piano che ha l’obiettivo di risanare l’attuale scenario economico-finanziario del settore che denuncia a fronte di un impatto indiretto sul pil italiano di 11,1 miliardi, contributi fiscali e previdenziali versati per 1,3 miliardi e un fatturato diretto aggregato di 5 miliardi, debiti complessivi per 5 miliardi.
Il quotidiano scrive che sul piano puramente sportivo c’è l’esigenza di ridurre il numero a 80 unità tagliando l’attuale Serie C che passerebbe da 3 gironi a 20 squadre a 2 gironi da 20. Previsto in A un “taglio” delle retrocessioni da 3 a 2 con l’introduzione però di play-out e play-off in serie B. C’è la riduzione della quota destinata al paracadute per i club retrocessi in B da 60 a 30 milioni. Lanciata anche la riforma della formula della coppa Italia. Diventerebbe una copia della FA Cup inglese, aperta alla partecipazione di tutte le squadre dalla A alla C senza alcun vantaggio per le più titolate.
Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con www.gonfialarete.com