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Ciclismo, vent’anni senza Marco Pantani, il campione che incarnava la vera essenza di questo sport

Marco Pantani è una leggenda che va ben oltre lo sport, abbracciando anche l’arte in tutte le sue espressioni. I libri e le poesie a lui dedicati sono praticamente impossibili da elencare, perché sono tantissimi gli amici, gli appassionati e i tifosi che hanno voluto mettere nero su bianco e con tanto cuore hanno ricordato a modo loro la vita, le vittorie, gli aneddoti e la prematura fine del Pirata

Ciclismo, vent’anni senza Marco Pantani, il campione che incarnava la vera essenza di questo sport

A vent’anni dalla morte il Pirata è ancora indimenticabile. Era una scarica di adrenalina. Talento, forza di volontà e incapacità di darsi per vinto (almeno sino a Madonna di Campiglio)

Vent’anni senza Marco Pantani. Il mondo del ciclismo e la sua Romagna ricordano il campione, le sue leggendarie imprese, la sua solitudine, il triste (e mai chiarito) epilogo nel giorno di San Valentino. Era sabato 14 febbraio 2004 quando “Marchino”, caduto in depressione, fu trovato morto in una stanza d’albergo di Rimini. Oggi, vent’anni dopo, nessuno lo ha dimenticato, scrive Blitz quotidiano. La sua leggenda ha sfidato il tempo: manca al ciclismo, allo sport e soprattutto a mamma Tonina che ancora si batte per far luce su una morte avvolta dal mistero. A mamma Tonina manca l’affetto e la risata, la voce, i gesti del suo Marco. Al popolo del ciclismo mancano le sue imprese che sapevano infiammare il cuore della gente.

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