“Questa squadra la può allenare chiunque”. Non lo sapevamo, ma in quel fatidico istante, come in una scena tratta da un epico film, il Napoli, campione d’Italia, iniziò a svanire nel nulla. Ripercorriamo tutte le tappe del disastro che ha colpito il Napoli dopo la vittoria dello scudetto. Dall’addio di Spalletti e Giuntoli al ritorno di Calzona e Sinatti, verranno esaminati gli eventi che hanno segnato il cammino del club partenopeo. Una serie di avvenimenti che hanno contribuito a un periodo di confusione e incertezza all’interno della squadra.
Napoli, tutte le tappe del disastro post scudetto: dall’addio di Spalletti e Giuntoli al ritorno di Calzona e Sinatti |FOCUS
29 maggio: Spalletti annuncia l’addio.
15 giugno: Garcia arriva al Napoli.
30 giugno: Giuntoli annuncia l’addio.
12 luglio: Meluso arriva al Napoli.
18 luglio: Kim va al Bayern Monaco.
1 agosto: Rinnova Raspadori.
5 agosto: Rinnova Di Lorenzo.
6 agosto: Natan arriva al Napoli.
9 agosto: Cajuste arriva al Napoli.
12 agosto: Nessun annuncio sugli obiettivi e il mercato.
15 agosto: Rinnovo Mario Rui.
18 agosto: Fatta per Veiga al Napoli.
24 agosto: Veiga va in Arabia Saudita.
29 agosto: Lindstrom arriva al Napoli.
30 agosto: Lozano lascia il Napoli e va al PSV.
2 settembre: Prima sconfitta del Napoli.
16 settembre: Pareggio del Napoli con il Genoa e gli animi si iniziano ad esasperare: Kvaratskhelia mima il gesto “ma che fai verso Garcia”.
20 settembre: Vittoria in Champions. Ma la squadra non convince.
24 settembre: Pareggio del Napoli a Bologna e Osimhen che manda (platealmente) a quel paese García.
26 settembre: Tweet dell’agente di Osimhen contro un TikTok del Napoli.
8 ottobre: Il Napoli perde 1-3 in casa con la Fiorentina. Tifosi e addetti reclamano l’esonero di Garcia.
10 ottobre: Il presidente De Laurentiis parla alla Luiss ed affronta il momento della squadra e ipotizza per la prima volta un esonero del tecnico: «Quando prendi un allenatore che non conosce più il calcio italiano, forse fa fatica».
Da quel giorno in poi il presidente starà sempre al centro tecnico di Castel volturno al fianco di Rudi Garcia.
19 ottobre: Conferenza stampa convocata dal presidente De Laurentiis per spiegare la sua presenza nel centro sportivo degli azzurri e confermare la panchina di Rudi Garcia.
12 novembre: Il Napoli perde 0-1 in casa con l’Empoli. Questa volta niente da fare: Garcia va esonerato.
14 novembre: Il presidente De Laurentiis ha deciso: Garcia lascia la panchina del Napoli. Per gli azzurri c’è un grande ritorno: Walter Mazzarri.
25 novembre: Esordio con vittoria a Bergamo per Walter Mazzarri.
19 dicembre: Napoli 0-4 Frosinone.
23 dicembre: Il Napoli cede Elmas il giorno della partita contro la Roma. Il macedone va al Lipsia.
24 dicembre: Il regalo di Natale del presidente De Laurentiis si chiama Victor Osimhen. Il nigeriano rinnova per un altro anno a 10 milioni a stagione.
29 dicembre: Questa è una data chiave. Napoli 0-0 Monza. Altra prestazione insufficiente degli uomini di Mazzarri. Ma questa volta chi interviene nel post partita in conferenza? Il presidente De Laurentiis! “Tutto quello che è successo finora è mia responsabilità”. Parola di Aurelio. Quando tornerò dalla Supercoppa in Arabia, il 24 o il 25 gennaio, ci rivedremo e vi racconterò il mio punto di vista. È bene tutelare il tifoso che deve conoscere la verità. E la verità la conosce chi vive dall’interno le varie situazioni”.
30 dicembre: Osimhen e Anguissa, intanto, sono impegnati in Coppa d’Africa.
5 gennaio: Il Napoli acquista Pasquale Mazzocchi dalla Salernitana.
7 gennaio: Altra data chiave. Il Napoli perde 3-0 in casa del Torino. Non c’è altra strada: il club decide per il ritiro punitivo.
17 gennaio: Il Napoli acquista Hamed Traore. Il centrocampista conosce il campionato italiano, ma la domanda è un’altra. L’ivoriano ha avuto la malaria, ha giocato una media di 13’ minuti a partita, può essere il rinforzo giusto? Solo il tempo, ancora una volta, saprà darci una risposta.
17 gennaio: Il Napoli ufficializza la cessione di Alessandro Zanoli alla Salernitana.
18 gennaio: Walter Mazzarri prova a reinventarsi e torna alla difesa a tre. Mossa vincente: il Napoli batte 3-0 la Fiorentina e vola in finale di Supercoppa.
19 gennaio: Il Napoli piazza un altro colpo. Cyril Ngonge è il terzo acquisto del mercato di gennaio. Aspettate un attimo. Ma Ngonge è un esterno destro. In quel ruolo, il Napoli non aveva acquistato Lindstrom? Ne parleremo più avanti di questo.
22 gennaio: Finale di Supercoppa italiana e Walter Mazzarri hanno in comune una parola: polemiche. Sì perché il suo Napoli crolla al 91’, quando Lautaro consegna l’ennesimo trofeo a Simone Inzaghi, tra mille polemiche per la gestione arbitrale. Comunque la squadra ha dato segnali di ripresa.
25 gennaio: Dopo una Supercoppa da protagonista, oltre a grandi prestazioni sotto la guida Mazzarri, il Napoli decide di cedere Zerbin in prestito al Monza.
26 gennaio: Il Napoli acquista Dendoncker. Anche qui un grande punto interrogativo: calciatore forte, ma che ha giocato poco. Basterà? Bhe, il motto è sempre lo stesso “lo scopriremo solo vivendo”.
31 gennaio: Matteo Politano rinnova con il Napoli fino al 2027.
1 febbraio: Sul gong c’è un altra cessione per il Napoli: Gaetano vola 6 mesi da Ranieri a Cagliari.
Intanto, il mercato di gennaio si chiude senza l’acquisto di un difensore centrale. La vera richiesta di Walter Mazzarri. Tra Dragusin volato in Inghilterra e Nehuen Perez sfumato, il mercato dei difensori si chiude con zero acquisti. Ci sarebbe anche il caso Samardzic, dal barbiere e la foto emblematica, ma è l’ennesima trattativa sfumata.
2 febbraio: Lista Champions: non c’è Zielinski! Bhe, ma abbiamo acquistato Dendoncker, no? Incredibile, è assente anche lui. Forse Mazzarri vuole rispolverare Demme? Nelle ultime uscite sembrava in ripresa. No, anzi, Demme è escluso anche dalla lista Serie A. Ebbene sì, la squadra campione d’Italia si ritrova ad affrontare gli Ottavi di Champions con quattro centrocampisti: Anguissa, Lobotka, Cajuste e Traore (a mezzo servizio).
3 febbraio: Prima della conferenza stampa di Walter Mazzarri alla vigilia della partita contro l’Hellas Verona a prendere parola è il presidente Aurelio De Laurentiis. Un’altra cosa che sento: avete comprato un trequartista quando serviva un esterno alternativo a Politano e Kvara. Il signor Lindstrom ha fatto 23 partite in nazionale e nel club come ala destra, punto. 19 partite come trequartista, ma sono più quelle da ala, poi centrocampista a destra 1 ed a sinistra 3. Documentatevi, ma mi sono stancato di sentirmi dire: chi c***o hanno comprato? Pochi giorni dopo arriverà la smentita del suo ex allenatore Oliver Glasner, che ha affermato di aver acquistato il danese per schierarlo negli half-spaces (per intenderci: più trequartista che esterno). Ma, udite udite, anche lo stesso Walter Mazzarri confermerà che Lindstrom non è un esterno destro, poi ci arriveremo.
7 febbraio: Eccolo qui. È arrivato il momento di dire la (mia) verità. Già, la tanto attesa conferenza stampa di De Laurentiis prende il via in quel di Castel Volturno. Tra una pasta e fagioli e una standing ovation al maestro Carrateli, si conclude con una sola domanda: era davvero necessaria? Sì perché il tema principale è stato la rottura con Luciano Spalletti, ormai comodo sulla panchina della Nazionale italiana.
12 febbraio: Altra data chiave. Zielinski ha svolto le visite mediche con l’Inter! Ma come? Proprio il giorno prima era in campo nel match contro il Milan. Un calciatore che è già di un altra squadra? Ecco forse la gestione del polacco è l’emblema della confusione societaria di quest’anno.
17 febbraio: Altra data chiave. Napoli 1-1 Genoa. Gli azzurri proprio non riescono a ritrovarsi, eppure adesso ci sono tutti i calciatori a disposizione.
19 febbraio: Iniziano a circolare voci: Mazzarri è stato esonerato! Ma come? È appena arrivato al centro tecnico, sta dirigendo l’allenamento ed è ancora all’oscuro di tutto. Già, sarebbe strano esonerare un allenatore 48 ore prima di una gara contro il Barcellona, vero? E invece in serata arriva la comunicazione del presidente: Mazzarri è e resterà sempre un amico della famiglia De Laurentiis. È sempre doloroso esonerare un amico, io l’ho ringraziato per essere venuto in un momento di difficoltà ma a Napoli e ai suoi tifosi bisogna dare qualcosa di più. Ora cerchiamo di darlo con Calzona». Eccolo il terzo allenatore, per la prima volta nella storia di una squadra campione in carica: Francesco (Ciccio per gli amici) Calzona. Vice storico di Sarri e collaboratore tecnico di Spalletti, attuale ct della Slovacchia.
20 febbraio: Altro ritorno in casa Napoli: Francesco Sinatti, preparatore atletico dei 90 e 91 punti, torna nello staff azzurro.
21 febbraio: Ottavo di finale contro il Barcellona. Torna Victor Osimhen, e si vede! Il nigeriano sigla il gol del pareggio e regala al Napoli la possibilità di giocarsi il ritorno. Ma la prestazione, neanche a dirlo, non convince. Va detto, però, che in 24 ore non si possono fare miracoli.
25 febbraio: Cagliari 1-1 Napoli. Manifesto enorme della disorganizzazione societaria, della poca programmazione e di come questa rosa sia stata sopravvalutata. Juan Jesus regala il pareggio ai sardi, ma riavvolgiamo il nastro. 89’: Simeone è solo e libero sul secondo palo ma Politano tira: palla fuori. 94’: Lindstrom è solo e libero sul secondo palo ma Simeone (che prima si era arrabbiato con Politano) tira: il portiere para. 95’: Luvumbo pareggia. Cremonese 1-4 Napoli. Ve la ricordate? Kvaratskhelia davanti al portiere, ha tutto lo spazio per tirare, che fa? La passa a Lozano che, da solo, appoggia in rete e chiude la partita. Nel Napoli non esiste più il “Noi”. Anzi, a dirla tutta, non esiste più il Napoli.
De Laurentiis, volgi lo sguardo al passato e interrogati su questo percorso in discesa. Spera che, guardando indietro, tu possa sollevare la testa per affrontare il futuro con ottimismo.
Carlo Gioia
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