Dopo le polemiche per il Maradona, che sembravano rientrate dopo una serie di confronti, ecco che fra il Comune di Napoli e il club azzurro di Aurelio De Laurentiis nasce un’altra battaglia, ma questa volta si procede a suon di carte bollate con un rischio reale di pignoramento.
Napoli, vigili non pagati per le partite: il Comune pronto a pignorare i conti del club azzurro
Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica, dopo nove avvisi per altrettante partite del Napoli giocate al Maradona, il Comune ha deciso di imporre un vero e proprio ultimatum: o vengono pagati i vigili che hanno prestato servizio in occasione di quei nove eventi calcistici, o si procederà con il pignoriamo dei conti. Il saldo a carico della società partenopea ammonterebbe a quasi 100mila euro.
Questa comunicazione del Comune arriva un giorno dopo la notizia dell’indagine della Corte dei conti che vede però l’istituzione di Palazzo San Giacomo. L’inchiesta dei vice procuratori Ferruccio Capalbo e Licia Centro ha contestato a cinque assessori delle giunte de Magistris e Manfredi, mancati introiti nelle casse dell’ente per 900 mila euro, dal 2019 al 2023. Il motivo sono proprio i vigili impiegati nelle kermesse culturali e sportive, che in base a una norma nazionale del 2017, dovevano essere pagati dagli organizzatori degli eventi, mentre il Comune non ha mai chiesto quei soldi ai privati.
Tra gli eventi nel mirino, oltre ai concerti, ci sono proprio le partite di calcio al Maradona. È il regolamento approvato a settembre dalla giunta Manfredi, giudicato dai pm contabili “tardivo” rispetto alla norma del 2017. Un regolamento che l’avvocato di De Laurentiis, Arturo Testa, ha impugnato al Tar con ricorso del 19 febbraio.
IL CONTO PRESENTATO
Venerdì scorso è stato presentato a De Laurentiis il conto di quelle famose nove partite tra campionato e Coppa: Fiorentina, Milan, Union Berlino, Empoli, Inter, Braga, Cagliari, Monza e Frosinone. Negli avvisi è specificato che il Comune aveva già inviato al club il rendiconto degli agenti, da pagare entro 10 giorni. Ma il Napoli non ne ha voluto sapere. Ecco ora il debito accertato: “L’evento calcistico – si legge – non può essere ricondotto a una attività pubblica né rientra tra quelle escluse nel regolamento”, sottolineando “lo scopo lucrativo” dei match.
“In mancanza del pagamento entro 60 giorni – continua -, si procederà a misure cautelari e a esecuzione forzata in danno del debitore, senza la preventiva notifica della cartella di pagamento o di ingiunzione fiscale, trasmettendo, nei tempi previsti dalla legge, i dati necessari per la riscossione alla concessionaria Municipia”.
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