All’inizio del campionato di Serie A 2023-2024, non avremmo mai creduto a ciò che assistiamo durante i match degli azzurri. Eppure, questa è una realtà alla quale i tifosi azzurri sono abituati già da diverse settimane. Una squadra così bella e forte, come quella che lo scorso anno ha spazzato via la concorrenza portando a casa il campionato, è diventata una squadra che potrebbe far fatica a trovare un posto nelle competizioni europee nella prossima stagione.
Napoli, quando l’egoismo distrugge l’armonia di un gruppo meraviglioso
Dopo l’addio di Luciano Spalletti, il Napoli è piombato in una profonda crisi che non accenna a fermarsi. Gli azzurri, sotto la guida di Garcia e Mazzarri prima e Calzona poi, hanno ottenuto solamente 37 punti in 25 partite, una media terrificante per una squadra che ha il tricolore cucito sul petto. Ieri, dopo l’ennesimo pareggio, tra le altre cose viziato da diversi errori individuali, i tifosi hanno iniziato ad attaccare il gruppo squadra, diventato la brutta copia di quello visto lo scorso anno.Molte cose non girano, gli azzurri sembrano non esserci più mentalmente e fisicamente. Un altra componente però, sembra esser passata inosservata: quella del gruppo squadra, che non è più unito come negli anni scorsi.
Nella passata stagione il Napoli aveva un solo leader nello spogliatoio: Luciano Spalletti. Oggi, questa figura non è più presente nello spogliatoio azzurro ed i risultati si vedono. Spalletti non è stato solamente un grande allenatore, ma anche un maestro di vita ed un amico per tutti i calciatori. Da solo è riuscito a far sentire parte integrante del gruppo squadra anche chi, come Giovanni Simeone e Jack Raspadori, giocava con il contagocce.
“Io, con più niente di mio”
“Io, che non sono più io. Io, con più niente di mio”, diceva Marracash nella sua “Io”. Ed effettivamente questo Napoli non ha più niente di suo, a causa dello smisurato Io di molti calciatori. Gli errori, puramente egoistici, di Politano prima e Simeone poi, pesano come quello nel finale di Juan Jesus, che è costato il pareggio alla squadra campione d’Italia.
I due attaccanti azzurri avrebbero potuto tranquillamente servire i propri compagni in area di rigore, ma hanno lasciato sfogo a due conclusioni velleitarie verso la porta di Scuffet, lasciando il risultato sullo 0-1. Una cosa del genere, lo scorso anno, non sarebbe mai accaduta. L’esempio lampante di ciò è stato il generosissimo assist di Kvaratskhelia a Lozano, nella partita con la Cremonese dell’Ottobre del 2022. Molte colpe, per quest’annata maledetta e fallimentare, vanno si date alla società per i grossolani errori commessi in estate, ma anche l’atteggiamento, di tanti calciatori azzurri, non ha di certo aiutato in questa stagione.
Vincenzo Schiavo
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