Napoli, con la sua passione calcistica e l’anima partenopea, si prepara a un’epica trasformazione. Il presidente Aurelio De Laurentiis, mente fervida e visionaria, sta tessendo le fila di una ristrutturazione epocale, e l’arma segreta è proprio Euro 2032. Entro tale annata, gli azzurri sperano di poter modificare il proprio impianto, ad oggi in lizza per far parte di questo grande evento sportivo.
Lavori al Maradona, il Napoli può cambiare stadio: i dettagli
Tuttavia, c’è un piccolo dettaglio: lo stadio Maradona, pur portando il nome del leggendario calciatore argentino, non è ancora pronto per un evento di tale portata. Le condizioni dell’impianto sono fatiscenti, e se Napoli vuole accogliere gli Europei, dovrà sottoporsi a una vera e propria metamorfosi. L’obiettivo? Creare uno spazio degno di ospitare giocatori e tifosi da ogni angolo d’Europa.
Stando a quanto evidenzia l’edizione odierna de Il Mattino, il progetto di ristrutturazione sarebbe sulla scrivania di De Laurentiis da mesi, ma ancora non è stato presentato al Comune. Il presidente ha un sogno: trasformare lo stadio in un tempio calcistico, liberandolo dall’ombra dell’atletica e rendendolo un luogo sacro al gioco del pallone. Per farlo, serviranno importanti lavori, tra cui l’eliminazione della pista, che separa il pubblico dal terreno di gioco.
Ma quale sarà la nuova casa del Napoli durante i lavori? Le opzioni sono già sul tavolo: Bari e Palermo si candidano come alternative distanti ma dotate di impianti con licenza UEFA e una capienza superiore ai 30.000 spettatori. Nel frattempo, gli stadi di Benevento ed Avellino dovranno anch’essi subire interventi per aumentare la capienza e ottenere la licenza UEFA.
E mentre l’Arechi di Salerno si prepara a importanti lavori di ristrutturazione, simili a quelli necessari al ‘Maradona’, il Napoli potrebbe seguire l’esempio dell’Atalanta. Durante i lavori al ‘Gewiss Stadium’, la Dea ha continuato a giocare nel suo stadio, anche se con una capienza nettamente ridotta.
Andrea Alati
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