Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in una lunga intervista rilasciata al Financial Times, ha rilasciato alcune dichiarazioni inerenti all’attuale stagione del suo club. In particolare, il presidente ha parlato dei vari problemi che attanagliano il calciomercato, soffermandosi sui diritti tv e la gestione delle classi arbitrali.
Napoli, ADL al Finacial Times: “Il calcio è un’industria schiava delle istituzioni!”
Aurelio De Laurentiis, come al solito, non risparmia nessuno. Il presidente azzurro, senza peli sulla lingua, ha attaccato i diversi organi del calcio mondiale, definendo “malato” lo sport più bello del mondo. Ecco quanto dichiarato: “Il calcio è un’industria schiava di alcune istituzioni che dovendosi mettere il vestito del comando ne hanno limitato lo sviluppo. Il calcio così si è ritrovato ad essere sempre più indebitato e schiavo della pirateria che non ha mai saputo dominare. È malato soprattutto perché è malata la sua economia, perché ai campionati si iscrivono club che non hanno la capacità economiche di competere: significa che le competizioni esistenti non offrono sufficienti proventi, nonostante le cifre che snocciola l’Uefa per le sue nuove coppe. Il calcio così non è sostenibile e si gioca troppo. E quando giochi troppo finisci per inflazionare l’interesse del pubblico”.
“Il calcio Deve essere gratis per tutti. Se vuoi recuperare pubblico devi andare in diretta tv gratis. E tu come imprenditore devi essere quello che sa raccogliere una pubblicità gigantesca. E conta anche come fai vedere il calcio. Non solo negli stadi, che in Italia sono fatiscenti e non confortevoli per il pubblico. Parlo anche della tv: non è possibile che in Formula 1 le immagini mi facciano quasi credere di essere al posto del pilota e nel calcio non sia così. Io vorrei scegliere i miei registri, e dico sempre che l’esempio di come trasmettere una partita è la finale del Mondiale tra Argentina e Francia. Ma il calcio si è invecchiato anche come gioco: bisognerebbe sedersi ad un tavolo e riflettere, ma il nostro è un grande circo in cui non ti puoi fermare a pensare e quindi non puoi ribellarti”.
E sugli arbitri…
“La classe arbitrale dovrebbe dipendere dai club, con cui dovrebbe dialogare perché non sia una casta ma dei collaboratori. E non esiste che un arbitro espella un allenatore. Il calcio sembra una barzelletta per questo”.
Vincenzo Schiavo
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