Tra i tanti temi che hanno tenuto banco nel weekend calcistico, uno in particolare ha fatto discutere a margine della sfida tra Napoli e Juventus, vinta per 2-1 dai partenopei. Si tratta della presa di posizione del patron degli azzurri Aurelio De Laurentiis, che con un attacco diretto ha annunciato la volontà di chiudere i rapporti con DAZN, il player principale del massimo campionato italiano. Lo riporta Calcio & Finanza
Napoli, scontro DAZN-De Laurentiis: i diritti dei broadcaster e cosa rischia il club
Abbiamo chiuso con DAZN, parleremo solo con Sky e Rai, sono state le parole del proprietario del Napoli. La rottura sarebbe stata generata da un antefatto: De Laurentiis si sarebbe convinto che sia stata DAZN a imporre di giocare la gara contro l’Atalanta alle 12:30 di sabato 30 marzo, vigilia di Pasqua, mentre lui quella partita avrebbe voluta spostarla a lunedì.
Ricordiamo inoltre che, come previsto dal bando sui diritti tv della Serie A, DAZN e Sky si limitano a scegliere le partite da trasmettere sulla base di un ordine prestabilito. A quel punto, tocca alla Lega Serie A stilare la programmazione tenendo conto degli slot a disposizione di Sky per la trasmissione delle sfide in co-esclusiva (sabato ore 20.45, domenica ore 12.30 e lunedì ore 20.45) e cercando ove possibile di coniugare esigenze sportive e televisive.
Furia De Laurentiis, ecco perché è arrabbiato con DAZN: c’entra Napoli-Atalanta
Al netto della presa di posizione di De Laurentiis, è importante ricordare che i rapporti delle società sportive con i titolari dei diritti televisivi sono disciplinati dal “Regolamento produzioni audiovisive”. In particolare, le Interviste costituiscono parte integrante dei pacchetti di diritti audiovisivi licenziati dalla Lega Serie A nelle tre fasi temporali in cui si articola ogni evento (pre gara, gara e post gara).
I club da contratto si impegnano infatti ad «assicurare che i propri calciatori più rappresentativi e che abbiano avuto le migliori prestazioni nell’Evento, nonché il proprio allenatore, partecipino alle Interviste – a favore dei Licenziatari dei Pacchetti che detengono tale diritto – secondo le modalità stabilite dagli applicabili regolamenti della Lega Serie A oltre l’impegno ad assicurare la puntualità delle Interviste».
Per questo motivo, in caso di violazioni del contratto sono previste delle sanzioni specifiche nei confronti delle società.
Cosa rischia dunque il Napoli per questa chiusura a DAZN? E se il silenzio stampa dovesse proseguire?
“In caso di mancato adempimento da parte di una Società Sportiva agli impegni di cui sopra – si legge nel regolamento –, Lega Serie A si riserva il diritto di adottare le seguenti misure sanzionatorie:
Dopo due mancate Interviste, anche non consecutive, un richiamo ufficiale;
Dalla terza mancata Intervista, anche non consecutiva, sanzione fissa per € 10.000;
Dalla quarta mancata Intervista, a seguire e anche non consecutiva, una sanzione raddoppiata per ogni successiva ed eventuale mancata Intervista”.
“I competenti organi di Lega Serie A – si legge ancora – valuteranno caso per caso l’applicabilità o meno delle misure sopra menzionate o l’applicabilità di eventuali misure sanzionatorie o compensatorie alternative (a titolo meramente esemplificativo qualora la Società Sportiva, in luogo dei giocatori più rappresentativi e dell’allenatore, abbia assicurato la presenza all’Intervista del Proprietario ,del Presidente, dell’Amministratore Delegato, del Direttore Generale e del Direttore Sportivo della Società Sportiva)”.
Prima del match con la Juventus, sono già state due le occasioni in questa stagione in cui nessun tesserato del Napoli si è presentato in occasione delle interviste post-partita. E’ accaduto alla 12esima giornata al termine del match contro l’Empoli e alla 19esima giornata una volta conclusa la partita con il Torino.
Scontro DAZN De Laurentiis – L’importanza dei ricavi da diritti tv
Come emerge dal bando dei diritti tv e dal regolamento sulle produzioni audiovisive, è evidente dunque che De Laurentiis – dando per assodato il suo fastidio legato alla programmazione delle partite del Napoli – abbia fatto confusione sui ruoli della Lega e delle tv. Così facendo, il patron dei partenopei priva inoltre gli abbonati (e gli stessi tifosi del Napoli) di contenuti editoriali che arricchiscono il prodotto calcistico.
I diritti tv sono uno degli asset principale per le società calcistiche, insieme allo stadio e al comparto commerciale, e dal suo sbarco in Italia DAZN ha investito (proiettandoci già al termine del prossimo ciclo quinquennale) oltre 6 miliardi di euro nel prodotto Serie A. Buoni rapporti tra le emittenti e i club sono dunque auspicabili non soltanto a livello di contenuti, ma anche per spingere su quella base di abbonati che – grazie al meccanismo del revenue sharing – potrebbe rivelarsi ancora più redditizia per le società a partire dalla prossima stagione.
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