Può la gestione anomala degli arbitri di Serie A falsare un campionato? Il Comitato Nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri ha attestato il falso nei verbali per tenere in organico arbitri che andavano dismessi?
Sta per scoppiare un nuovo scandalo di rimborsi “taroccati” dagli arbitri? Sono queste le domande a cui ha provato a dare una risposta Filippo Roma – nel servizio de “Le Iene” andato in onda ieri, martedì 5 marzo, in prima serata, su Italia1 – partendo da alcune dichiarazioni “rubate” all’ex arbitro Gianpaolo Calvarese che, al termine della stagione 2019/2020, fu al centro di un curioso episodio di dismissioni/conferma avvenute entrambi nello stesso giorno.
Le Iene, il caos arbitri falsa il campionato di Serie A?
La trasmissione è entrata in possesso di alcuni documenti che dimostrano che l’ex designatore degli arbitri in Serie A, Nicola Rizzoli, nella sua relazione di fine anno, presentata al Comitato Nazionale il 31 agosto 2020, aveva chiesto l’avvicendamento di tre arbitri: Gianluca Rocchi, Piero Giacomelli e Gianpaolo Calvarese, tutti per superati limiti di permanenza. Dal verbale, invece, risulta che, sempre quel giorno, Rizzoli avrebbe chiesto a voce al comitato di confermare Calvarese per un altro anno. Filippo Roma si è chiesto: siamo in presenza di un altro verbale che attesta il falso, come già accertato dalla procura Figc per un’altra dismissione diventata poi conferma, sempre quel 31 agosto in Serie B, con l’arbitro Eugenio Abbattista?
Finito senza alcuna responsabilità nello scandalo chat con i voti modificati, Abbattista, oggi al Var, proprio qualche giorno fa ha deciso di dimettersi dall’Aia con una lettera di fuoco in cui parla di “associazione stuprata da mestieranti della poltrona e del voto”. Come Abbatista anche Calvarese quell’anno fu salvato dalla dismissione chiesta dal responsabile dei valutatori degli arbitri, Rizzoli, e così, al termine della sua stagione in Serie A, finisce ad arbitrare una partita decisiva (Inter-Juve, ndr.), assegnando ai bianconeri un rigore molto discusso. Per chiedere spiegazioni al vicepresidente Alberto Zaroli, allora presente in quel comitato “dei misteri”, l’inviato ha provato a raggiungerlo a un raduno tenutosi a Vietri sul Mare qualche giorno fa. Questo lo scambio di battute tra lui e l’inviato:
Roma: Ma è vero che lei e i suoi colleghi del Comitato nazionale avete prodotto un verbale che attesta il falso?
Zaroli: Non è assolutamente vero. La procura archivia questo procedimento perché il fatto non sussiste.
Roma: Calvarese è stato salvato quell’anno, ma l’anno dopo ha fatto dei casini pazzeschi. Sbagliò quel famoso rigore in Juve-Inter, si inventò un rigore inesistente su Cuadrado e quindi forse salvarlo non fu una grandissima idea?
Zaroli: Lei è convinto che un arbitro sia infallibile? Un arbitro ha il diritto di sbagliare.
Roma: Ah su questo non c’è dubbio, l’Importante è che chi sbaglia troppo poi venga dismesso e chi è bravo vada avanti.
Zaroli: Questo lo dice lei.
Roma: Beh, non è quello che si auspicano tutti i tifosi.
L’inviato ha deciso di parlarne direttamente con l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese. Questa l’intervista:
Roma: Arbitro Calvarese. Buongiorno Le Iene.
Calvarese: Ragazzi, però è domenica. Di che cosa dobbiamo parlare?
Roma: Ci siamo chiesti: non è che Rizzoli in realtà non ha mai proposto la conferma sua e gli sono state messe in bocca cose non dette?
Calvarese: Sono sincero, questa storia di Rizzoli, che prima aveva dismesso e poi riammesso non la sapevo.
Roma: L’anno dopo l’ha fatta grossa eh, il famoso rigore di Cuadrado.
Calvarese: Accidenti guarda, ho sbagliato, cioè io. Una partita gestita male su tante che ne avevo fatto bene.
Roma: Oggi lo ridarebbe quel rigore? Sì o no?
Calvarese: No, ma aspetta sì o no. Perché vedi, l’arbitraggio è veramente fatto di grigio?
Roma: Io quel rigore lì lo vedo in una maniera, voi lo vedete in un’altra. Alla fine, era meglio che la dismettessero, così non combinava quel pasticcio.
Calvarese: Ma no, guarda, ti dico la verità, non la devi leggere in questa maniera. Agli arbitri dispiace sbagliare, dispiace per noi, per gli arbitri, per il sistema calcio e per i tifosi.
Dopo la sfortunata direzione di Juve Inter, l’arbitro Calvarese rassegna le sue dimissioni. Risulterebbe che la procura dell’Aia, proprio in quei giorni, stesse indagando sul presunto taroccamento di alcuni biglietti ferroviari da lui messi a rimborso. A iniziare l’indagine è Rosario D’Onofrio, il procuratore degli Arbitri che da lì a poco verrà arrestato per narcotraffico. Il nuovo procuratore terminerà l’indagine sui rimborsi di Calvarese concludendo che non è stata riscontrata una palese falsificazione o alterazione dei biglietti. Analizzando una copia dei biglietti su cui la procura stava indagando, Le Iene hanno notato un’anomalia: tutti i biglietti, seppur con date e destinazioni diverse, hanno sempre lo stesso numero-titolo in alto a destra e lo stesso Codice CP, cioè il codice di cambio prenotazione che di regola dovrebbero cambiare. Anche di questo l’inviato ha provato a chiedere conto direttamente a Calvarese:
Roma: Come mai questi sei biglietti che sono diversi per orario e tratta, hanno tutti lo stesso numero di titolo e lo stesso codice CP vede?
Calvarese: Sì, di quando state parlando?
Roma: 2021, proprio la sua ultima stagione.
Calvarese: La mia ultima stagione?
Roma: Esatto, sono due trasferte, perché una è Lecce, l’altra è a Milano. Sono sei biglietti ferroviari intestati a lei.
Calvarese: Io penso che questo lo puoi chiedere a un certo D’Onofrio che adesso mi risulta abbia preso otto anni per narcotraffico.
Roma: Cosa c’entra ora D’Onofrio?
Calvarese: Come no? Quella è stata una stagione in cui non so quanti arbitri sono stati interessati dal procuratore, che mi risulta che dopo fosse un narcotrafficante.
Roma: Ma come spieghiamo questo mistero?
Calvarese: Ma quale mistero.
Roma: Biglietti diversi, diversi orari, diverse tratte con lo stesso numero di titolo e lo stesso codice Cp vede?
Calvarese: Sì.
Roma: Guardi, il codice Cp è sempre lo stesso.
Calvarese: Sono state tirate in ballo tantissime persone da uno che durante il covid andava in giro con la mimetica a spacciare droga. Però questo lo dovete dire…
Roma: Però lei non mi risponde ancora sul mistero dei biglietti ferroviari con lo stesso codice. Come mi spiega questa cosa?
Calvarese: Ma che devo spiegare?
Roma: Non è che ha falsificato i biglietti ferroviari per ottenere un rimborso che magari non le spettava o per gonfiarlo?
Calvarese: Queste sono tutte bufale di un procuratore che adesso è in galera. Io questi biglietti ferroviari non me li posso ricordare in 60 trasferte. Mi dovete dare tempo di vedere perché queste cose, ripeto, me le stai dicendo tu per la prima volta.
Roma: Potrebbe essere falso questo documento?
Calvarese: Ma cento, ma perché secondo lei un narcotrafficante è affidabile? Era anche un po’ cambiato il vento a livello politico, io sono andato a parlare a Roma con il presidente, il vicepresidente. È vero che era cambiato il vento perché devi essere in linea anche con quello che è la governance che sta in piedi e quindi, a me, la governance che era subentrata, non è che mi facesse impazzire.
Le dichiarazioni di Calvarese continuano e l’ex arbitro, quando pensa che la telecamera sia spenta, sostiene che il problema riguardasse anche altri due arbitri della sezione di Teramo mandati tutti a casa, ammettendo ciò che forse nessuno direbbe mai davanti a una telecamera, e cioè che la carriera degli arbitri dipenda anche da dinamiche politiche che niente hanno a che vedere con la meritocrazia.
Roma: C’era in atto un attacco alla sezione di Teramo?
Calvarese: Parlano i fatti, come faccio a non pensarlo? Ne ha mandati 3 a casa su tre, tre. Io mi sono dimesso, sono andata a Roma. Penso che ci sia anche del politico. È strano che tre arbitri su tre sono andati a casa.
Roma: Perché non eravate legati a chi comandava in quel momento all’Aia. Ci confermi quella dinamica che ci ha raccontato il nostro arbitro?
Calvarese: Sì, sono politiche. È normale ma è sbagliato quando riguarda un arbitro di seria A. Ci sono delle dinamiche politiche. Purtroppo, è vero e questo è sbagliato perché non dovrebbe essere così.
Roma: Perché l’anno prima ti avevano salvato?
Calvarese: Non c’erano Trentalange e Baglioni, c’era Nicchi. M’ha salvato Nicchi.
Roma: Tu eri della corrente di Nicchi?
Calvarese: Sì Il mio presidente. A me non frega un c***o, perché lì veramente c’è stato del marcio. Ritengo di essere vittima di una guerra politica.
Filippo Roma ha chiesto a Calvarese di verificare se i biglietti taroccati sono proprio quelli presentati da lui a rimborso, ma da domenica a oggi l’ex arbitro non ha dato né una conferma né una smentita. C’è uno scandalo dei rimborsi tarocchi degli arbitri ancora tutto da scoprire?
CALVARESE: “ESTRANEO A VICENDE AIA, INDAGINE E ASSOLUZIONE SAPUTA DA LE IENE”
“Ieri nel servizio delle Iene sono stato coinvolto, mio malgrado, in vicende politiche arbitrali (si voterà per la Governance tra pochi mesi). Mi sono dimesso quasi 3 anni fa, in ragione del fatto che potesse risultare incompatibile il mio ruolo di arbitro con l’attività imprenditoriale di cui sono socio. Pertanto desidero rimanerne estraneo”. Così in una nota l’ex arbitro Gianapolo Calvarese, in riferimento al servizio andato in onda ieri a Le Iene sull’indagine a suo carico da parte dell’Aia per presunti falsi rimborsi.
“Ho appreso solo dopo le mie dimissioni – specifica Calvarese – che sono stato indagato per una presunta irregolarità nella redazione dei rimborsi dal procuratore D’onofrio (poi arrestato per narcotraffico). L’indagine, a mia insaputa, è proseguita anche dopo le mie dimissioni ed è stata condotta dal nuovo procuratore Albergotti il quale così conclude: ‘Dopo un attento esame ed una accurata analisi è stato accertato che non sussistono palesi falsificazioni e/o manifeste alterazioni degli importi richiesti; ogni spesa documenta è precisa: i giustificativi sono allegai in originale, credibili, non manifestamente falsificati o alterati, e consoni a provare la spesa sostenuta ed anticipata dall’ex collega’”.
“Tale provvedimento emesso dal Procuratore non era a me noto in quanto non mi era stato notificato. Ho appreso della sua esistenza solo dalle Iene”, specifica l’ex arbitro, sottolineando che “perseguirò in termini di legge chiunque utilizzerà il mio nome in maniera impropria e/o diffamatoria”.
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