Il patron azzurro sta riflettendo seriamente sull’opportunità. In breve tempo ha rivisto tracce di vero Napoli, riconosciuto quell’identità tattica che aveva perso e che invano aveva chiesto prima a Garcia e poi a Mazzarri. La ri-aggressione, la voglia di fare la partita, il coraggio di osare la giocata e di controllare ritmi del gioco. Nel frattempo ha cominciato il giro di consultazioni con i suoi uomini di fiducia
Napoli, Calzona con l’Inter si gioca anche la conferma in estate. ADL riflette…
Il ct slovacco è arrivato all’ombra del Vesuvio dopo due flop, quelli di Garcia e di Mazzarri, e si è ritrovato a ricostruire quasi tutto, dall’aspetto psicologico a quello tecnico: è riuscito a dare al Napoli vecchie certezze, sia da un lato che dall’altro.
Eliminato dalla Champions ma ha dimostrato, a Barcellona, di essere stato in grado, in poco tempo, di far ritrovare ai suoi una personalità e una qualità, soprattutto in fase offensiva, degna dei tempi d’oro. Di sicuro c’è da lavorare sulla fase difensiva, e a questo, soprattutto, si riferisce Calzona quando parla della mancanza di tempo. Insieme a Sarri è abituato a lavorare sulla linea, avendo come riferimento il pallone e non gli avversari. Non una cosa semplice da imparare arrivando in corsa.
Anche per lui ci sono un paio di mesi per guadagnarsi la riconferma. Il posto nella prossima Champions è complicato ma non impossibile (soprattutto se le italiane saranno cinque). Nel caso le cose non si mettessero bene, De Laurentiis, sempre con il sogno Conte nel taschino, ha già in testa i nomi dei sostituti. Vincenzo Italiano piace da tempo ma nel taccuino presidenziale ci sono anche due giovani che stuzzicano la fantasia come Palladino e Farioli del Nizza.
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