A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gianpaolo Calvarese, ex arbitro: “Il caso Juan Jesus-Acerbi? Abbiamo sentito tante volte le procedure per quanto riguarda il razzismo degli spettatori. Non c’entra niente, quelle sono procedure che l’arbitro deve applicare quando ci sono cori beceri. Questa cosa è avvenuta in campo, nel caso in cui c’è un atto di razzismo di un giocatore verso l’altro, si deve comportare come fosse un insulto. Se vedo un calciatore blasfemo nei miei confronti o di quelli di un avversario, se lo vedo e lo rilevo è da cartellino rosso. Quello che si è configurato, mi sembra di aver capito che l’arbitro e tutta la squadra arbitrale non abbiano sentito nulla. C’è Juan Jesus che a vedere il labbiale dice “guarda che mi è stata detta un’espressione razzista”. È come se venisse da me un calciatore e mi dicesse “l’avversario mi ha mandato a quel paese”. Se io e la mia squadra arbitrale non abbiamo sentito non possiamo fare niente. Si è comportato bene La Penna perché lo ha ascoltato.
Dopo la partita si apre il capitolo del referto dove potrebbe anche aver scritto questa cosa riferita da Juan Jesus. Dopo questo, la palla passa in mano per quello che riguarda il referto, al giudice sportivo che potrebbe chiamare La Penna e chiedere chiarimenti. Dal punto di vista arbitrale è questa la situazione. Dal punto di vista della procura federale, aprirà un’indagine, non so se sia stata già aperta. Ieri era la giornata contro il razzismo. Queste sono cose da condannare. Se si è scusato, gli va chiesto di cosa. Sono sempre parole di Juan Jesus, la Procura deve andare a capire la situazione perché una parola contro un’altra non va mai bene. Un processo sommario non lo possiamo fare. Ad oggi dobbiamo attenerci a quello che abbiamo visto. L’arbitro deve fidarsi di quello che sente e quello che dice, la Procura dovrà indagare. Andranno interpellati tutti e credo che saranno sentiti tutti perché è una materia delicata sempre quella del razzismo ed è importante dare un certo tipo di immagine. È un problema di Procura Federale adesso. La Penna potrebbe scrivere questa cosa, ma anche se non lo scrive, potrebbe essere chiamato perché è parte in causa. Devono essere sentiti tutti e credo sarà sentito anche l’arbitro. Una cosa è certa: La Penna non l’ha sentito.
Non mi è dispiaciuta la sua direzione di gara ieri sera. Per come si è rapportato con Juan Jesus mi sembra un ragazzo con cui ci si può rapportare. Ieri all’inizio ha provato a non ammonire, poi ha iniziato ad ammonire. Ieri non era facile. Non è stata così semplice la partita, secondo me ha fatto molto bene come ha fatto molto bene la sua squadra. Ritengo che sia un arbitro che sta facendo bene e che Gianluca Rocchi sta utilizzando come se fosse un internazionale.
Il mio episodio con Mertens quando facevo l’arbitro? Oggi stavo vedendo le medie ammonizioni ed espulsioni ed ho visto che avevo una media ammonizioni molto bassa. I calciatori sono grandi professionisti, tante volte vengono valutati per quello che fanno in campo. Sono ragazzi che vanno via molto presto alla famiglia e devo dire che hanno un aspetto umano importante. È ovvio che hanno vent’anni alcuni, abbiamo avuto tutti quell’età. Ho chiuso che avevo 45 anni e un ragazzo di 20 anni poteva essere mio figlio”.
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