L’edizione odierna de “La Repubblica” ha commentato il match tra Inter e Napoli, terminato 1-1 con i gol di Darmian e Juan Jesus.
Repubblica- Il divario tra Inter e Napoli è evidente solo dopo un tempo! Calzona e Sinatti stanno superando tutti i vizi di costruzione
Il Napoli si concede un’amarissima sorpresa all’Inter nel cederle il titolo. La ferma nella partita che si era illusa di aver facilmente vinto. Il divario tra lo scudetto 2023 ed il prossimo è evidente solo dopo un tempo. La prima vera ripartenza dell’Inter declina i motivi della sua superiorità in questo campionato. Il perfetto meccanismo dei reparti dopo un cauto controllo della partita. Inzaghi coinvolge tutta la difesa nella fase offensiva. Con un diverso gioco di coppie. I braccetti del terzetto difensivo, Pavard e Bastoni, si aprono sulle linee laterali. I mediani esterni marcano: Darmian si occupa di Kvaratskhelia e Dimarco affronta Politano. Al centro tutto come si immagina: con Barella e Mikhitaryan che incrociano Traorè più interessato ai recuperi e Anguissa efficace in mobilità e potenza. Per l’Inter sarebbe stato più agevole segnare subito se Thuram non fosse scivolato spesso in fuorigioco. Deve aspettare invece la fine del tempo quando Lautaro Martinez guida una ripartenza, aspetta che i compagni vadano ad occupare tutta l’area del Napoli. Nella ressa si ritrova Darmian nello spiraglio giusto per schiodare la partita.
Il disagio del Napoli nel primo tempo ha due origini. Il romano Federico La Penna concede abbastanza all’Inter negli scontri, non può fare a meno di ammonire Pavard che intimorisce Kvara, è rude nel fermare il fantasista georgiano se supera Darmian. Ma tutto il Napoli rivela anche una insostenibile leggerezza di struttura. Rimedia per fortuna del Napoli un superlativo Meret con una serie di interventi, felice intuito e buona tecnica. Calzona non perde la calma, esemplare compostezza nelle buriane. Se Politano dà tutto se stesso rientrando con grande spirito di sacrificio, debole è l’influenza di Raspadori sulla partita. È cartavelina contro la monumentale difesa interista. Ci si aspetta l’ingresso di Osimhen ma Calzona ne riconosce la precarietà. Prova quindi con Simeone. E indovina un altro cambio che sulle prime sorprende. Il fragile nell’impostazione ma tecnico e collaborativo Traorè nella protezione esce per Cajuste. Si rivela un’ottima decisione anche la seconda. È di aiuto anche Simone Inzaghi che sottovaluta le residue risorse del Napoli e considera l’Inter provata nel fisico e nel morale dalla faticosa esclusione dalla Champions in Spagna con il poderoso Atletico Madrid.
Inzaghi smonta l’Inter privandola di Pavard, perché ammonito, per lo stesso motivo Barella, Darmian e Dimarco, infine Lautaro. L’Inter lascia in campo Thuram il più deludente dell’attacco. Non può fare altro che mimare un fallo di rigore non certo commesso da Rrahmani. Questo avviene mentre tutto il Napoli sembra riequilibrato, più tonico e incisivo. Passano i minuti , Osimhen rimane in panchina a beneficio delle telecamere ma non per entrare, si incarica di sostituirlo uno dei migliori del Napoli, un sicuro e sempre più convincente Juan Jesus. Gira di testa il corner di Politano deviato da Bastoni. È il pari che l’Inter illusa dalle precedenti dieci vittorie consecutive non aveva neanche immaginato. Avrà capito che il Napoli di Calzona, preparato da Sinatti, sta per superare tutti i vizi di costruzione.
Carlo Gioia
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