I due milanisti hanno incontrato e dialogato con alcuni studenti milanesi delle scuole secondarie in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. Il difensore inglese: “Il problema razzismo esiste ma sono felice che si tenti di eliminarlo parlandone. Bello che squadra e club siano stati accanto a Maignan”. “Orgoglioso di far parte di un gruppo che sostiene un compagno sotto ogni punto di vista” le parole del centrocampista
Milan, Tomori e Pobega: “Orgogliosi del sostegno del Milan a Maignan. Il razzismo esiste”
Una mattinata non sul campo ma insieme agli studenti. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, Fikayo Tomori e Tommaso Pobega hanno incontrato alcuni ragazzi delle scuole secondarie di Milano. I due calciatori del Milan hanno partecipato a “Tutti i colori dello sport”, un’iniziativa in collaborazione con Città metropolitana di Milano e Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari opportunità che ha permesso di aprire un dialogo su tematiche valoriali per la diffusione di una cultura di tolleranza e inclusività.
“Mi sono sentito orgoglioso di far parte di un gruppo che sostiene il compagno sotto ogni punto di vista”. Così Tommaso Pobega è tornato sul caso degli insulti razzisti rivolti al compagno di squadra Maignan durante Udinese-Milan. “I social sono un megafono e quando possono essere utilizzati per trasmettere cose positive è giusto aiutarsi nel diffonderle il più possibile”. Quindi, più in generale sul problema del razzismo: “La scuola può essere d’aiuto per eliminare queste barriere”.
Così il difensore: “Io ero infortunato per Udinese-Milan. Ero alla tv e non ho capito subito cosa è successo, ma mi ha fatto piacere che tutta la squadra era assieme a Mike, anche la società, i social… Quelle cose lì sono un momento, che però fa tutta la differenza del mondo. Dopo quello che è successo, a me fa ancora più piacere far parte di questo club. Se il problema razzismo mi ha mai bloccato? A me no. Certamente ho visto qualcosa sui miei social, ma per me non lo è mai stato. Però io so bene che esiste e che c’è un problema. Mi fa incazzare”.
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