Archiviato l’operato di Maurizio Sarri, la Lazio volta pagina e presenta Igor Tudor in conferenza stampa come nuovo tecnico. Perché ha accettato la Lazio? Come giocherà dal punto di vista tattico? Queste sono alcune delle domande a cui ha risposto il nuovo allenatore, ecco le sue dichiarazioni: “La Lazio è una squadra importante, pochi allenatori al mondo non verrebbero alla Lazio… Non ci sono giustificazioni, si accetta perché è la Lazio. Poi qui gli allenatori sono importanti, qui davvero si costruisce un progetto col tecnico. Puoi venire, puoi lavorare bene, ci sono le strutture e c’è l’appoggio. Sulla tattica lo vedremo in corso, bisogna vedere e valutare in corso. Un allenatore prende sempre allenatori adatti al suo modo di giocare, col club faremo in fretta delle valutazioni e in estate magari aggiusteremo qualcosa. Ma prima c’è da fare bene questi due mesi, c’è la Coppa Italia. Si gioca per il risultato che è la cosa più importante di tutte”.
Lazio, Igor come un sergente di ferro?
Tudor da nuovo allenatore della Lazio ha risposto anche a una domanda un po’ più particolare riguardo la sua attitudine da sergente di ferro: “No, è una brutta descrizione. Si deve essere tutto. Un po’ di bastone, un po’ di carota. Sono qui da quattro giorni e non ho dovuto alzare la voce una volta. I ragazzi sono disponibili. In Italia c’è una grande cultura del lavoro e qui lavorare è più facile. Poi è chiaro che a volte bisogna stimolare, bisogna stare sul pezzo perché magari qualcuno si accontenta. Poi fuori possono chiedere di tutto. Gliel’ho detto: ‘Possono chiedermi tutto tranne i soldi”.
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Felice Torino