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Tris Atalanta, Napoli in ginocchio: perso anche l’ultimo treno Champions

Napoli-Atalanta

Al Maradona si apre la 30esima giornata: l’Atalanta parte forte e dopo 3′ colpisce il palo con Miranchuk, che sblocca al 26′. Chance per Osimhen per il pareggio, ma Carnesecchi lo chiude, poi anche Meret salva su Pasalic. Poco prima dell’intervallo il raddoppio di Scamacca. La ripresa si apre con il Napoli che colpisce due pali (Zielinski e Osimhen) nel corso della stessa azione, che poi si vede chiuso altre due volte da Carnesecchi. Partita in ghiaccio per gli orobici grazie al neo entrato Koopmeiners. Prima del fischio d’inizio della sfida contro l’Atalanta il Napoli ha voluto lanciare un nuovo messaggio contro il razzismo: la squadra azzurra si è inginocchiata prima del fischio d’inizio, testimoniando ancora una volta la propria vicinanza a Juan Jesus dopo il caso Acerbi.

Tris Atalanta, Napoli in ginocchio: perso anche l’ultimo treno Champions

Svaniscono nel sabato di Pasqua le residue speranze del Napoli di chiudere nelle prime quattro, la matematica tiene ancora in vita gli uomini di Calzona ma l’impressione è che non sia quella la dimensione dei campioni d’Italia uscenti, sommersi dai fischi dei propri tifosi già prima della fine del match. L’Atalanta vince in modo netto con le reti di Miranchuk, Scamacca e Koopmeiners e inizia nel migliore dei modi il tratto finale di stagione che li vedrà impegnati su tre fronti.

Il match che apre la giornata è anche il più delicato dal punto di vista della classifica, specialmente per i partenopei, chiamati a concentrarsi nuovamente sul campo dopo una sosta a dir poco turbolenta per il caso Acerbi-Juan Jesus. Proprio per omaggiare il compagno brasiliano, il gruppo azzurro – con maglia nuova in bella mostra – si inginocchia come succede in Premier per dare un segnale contro il razzismo.

Una vittoria avrebbe dato ad Osimhen e compagni di scavalcare i bergamaschi e accorciare, almeno momentaneamente, a -3 dal quinto posto occupato dalla Roma, tenendo viva la fiammella della speranza.

Un pareggio o una sconfitta, al contrario, serve a poco e anzi ringalluzzisce una Dea che non vince da quattro giornate, ma che è sempre rimasta a contatto col gruppone e che avrà da recuperare il match con la Fiorentina.

I nerazzurri hanno per altro una doppia responsabilità, considerando che la possibilità di raggiungere la Champions attraverso il quinto posto in campionato dipenderà (anche) dal loro percorso in Europa League. Mancano Kvaratskhelia da un lato e de Ketelaere dall’altro, ma non manca certo lo spettacolo.

Senza Kvara però al Napoli è mancato il guizzo decisivo nell’ultimo quarto di campo, l’Atalanta invece è riuscita a difendersi in modo perfetto, rendendosi anche molto pericolosa in fase offensiva ogni volta che è riuscita a portarsi a ridosso dell’area avversaria. Tanto possesso, ma fine a se stesso per gli azzurri. Continui scambi di posizione per i bergamaschi, verticalizzazioni interessanti e pressing asfissiante, come quello che porta al raddoppio siglato da Scamacca, ben servito dal solito Miranchuk (autore di primo gol).

Calzona mette subito mano ai cambi e inserisce Ngonge e Zielisnki (per Raspadori e Traoré) e il Napoli almeno qualcosa crea. La sfortuna diventa compagna fastidiosa come accade nelle stagioni nate male e che probabilmente finiranno peggio: doppio palo clamoroso tra il centrocampista polacco e Osimhen. Gli azzurri hanno avuto altre occasioni ma l’estremo difensore orobico Carnesecchi è sempre stato attento. E nel finale il terzo gol di Koopmeiners.

L’Atalanta vince tre a zero e inizia nel migliore dei modi il tratto di stagione che la vede impegnata su tre fronti. Fischi al Maradona e il Napoli rischia di rimanere proprio fuori dall’Europa. Sì, perché per il Napoli è il primo ko in campionato nella gestione di mister Calzona, ma anche una sconfitta che significa forse addio alla prossima Champions League.

NAPOLI (4-3-3): Meret 6.5; Di Lorenzo 5, Rrahmani 5, Juan Jesus 5.5, Mario Rui 5; Anguissa 4.5 (75’ Simeone 5.5), Lobotka 6, Traoré 5 (46’ Zielinski 6); Politano 5.5, Osimhen 5.5, Raspadori 5 (46’ Ngonge 5.5). All. Calzona 5.
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi 6.5; Scalvini 6.5 (72’ Toloi 6), Hien 7, Kolasinac 6 (67’ Djimsiti 6); Hateboer 6.5, de Roon 7, Éderson 6.5, Zappacosta 6.5 (60’ Ruggeri 6.5); Pasalic 6.5 (61’ Koopmeiners 7), Miranchuk 7.5, Scamacca 6.5 (61′ Lookman 6). All. Gasperini 6.5.

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