Tsunami in casa arancio. Nella giornata di ieri, giovedì 4 aprile, il patron Maurizio De Simone è stato arrestato dalla Guardia di Finanza nella sede del club arancione in via dello Stadio. L’imprenditore di origini irpine sarebbe coinvolto in una maxi frode all’Unione Europa sul Pnrr. Sequestrati più di 600 milioni di euro, oltre a 24 misure cautelari esercitate in tutta Italia.
Pistoiese, il patron De Simone arrestato per maxi-truffa, cosa succede ora al club toscano
Con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia e del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie ha condotto brillantemente l’operazione che ha portato all’arresto di Maurizio De Simone, garante dimissionario del trust che gestisce attualmente l’US Pistoiese 1921.
Il manager avellinese, secondo l’accusa, sarebbe coinvolto in una maxi frode ai danni dell’UE sul Pnrr. La GdF ha operato un sequestro preventivo di beni dal valore pari a 600 milioni di euro. Parallelamente, a De Simone vengono contestati reati fallimentari e fatture false, che metterebbero seriamente in difficoltà la Pistoiese e il futuro del club arancione. In tal senso, si tratterebbe di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali e indebite sottrazioni al pagamento delle imposte.
La Pistoiese, che milita in serie D, continua a vivere una stagione a dir poco travagliata sotto il profilo sportivo, riporta Il Tirreno nella sua sezione Pistoia. Un’annata condizionata dalle molteplici problematiche societarie, figlie di una gestione scellerata da parte di Maurizio De Simone, garante dimissionario del trust degli Orange, non nuovo a questo tipo di situazioni. Dal drastico cambio di obiettivi societari, a novembre, fino ad arrivare sull’orlo del baratro: la squadra arancione rischia di sparire dal panorama calcistico italiano, dopo aver incassato penalizzazioni e sanzioni pecuniarie.
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