A vedere gli azzurri di oggi, o quantomeno nella loro veste primordiale, la vittoria del terzo scudetto sembra lontanissima. Lo è un po’ meno se si ripensa alla festa preparata già all’inizio di un anno fa, poi legittimata tra marzo e aprile: una città che aspettava da 33 anni è letteralmente esplosa di felicità. Si è festeggiato allo sfinimento, mentre ancora si giocava e dopo sconfitte in fin dei conti irrilevanti, vista la vittoria di fatto inevitabile. Quando poi lo Scudetto è diventato realtà, dopo il pareggio contro l’Udinese del 4 maggio, ogni residuo di scaramanzia e di timore è scomparso. E così Napoli ha potuto godersi il suo tripudio, un sentimento di gioia che ha contagiato tutta la città. E che andava catturato, immortalato, raccontato.
Al Napoli ogni tanto torna la voglia di giocare: “U-Power” conquistato con un fragoroso poker
Motivazioni. Il Napoli deve trovare proprio le motivazioni per 8 partite. Che non sono poche. Dover frequentare l’immaginario dell’amarezza due mesi prima della fine del campionato, oltre che molto in anticipo sulla fine della stagione, non era nelle previsioni, ma resta la realtà che non sorride e rimanda soltanto alle speranze future. Un futuro che al momento si annuncia per voci e suggestioni. Ma nulla di più. Caccia alle motivazioni, dunque, e al riscatto sul prato dello U-Power Stadium per il Napoli che porta (ancora) il tricolore sul petto, che dopo il ko del Maradona contro l’Atalanta fa visita al Monza di Palladino nella sfida valida per la 31ª giornata di Serie A. Servono i tre punti ai campioni d’Italia in carica per inseguire un piazzamento che garantisca il pass per l’Europa.
Un tempo a testa, la partita al Napoli che nella ripresa sforna i suoi effetti speciali. Si può riassumere in questi termini la gara di Monza vinta dai tricolori per 4-2. Dopo il gol del gigante ex granata Djuric nel primo tempo, comandato dai brianzoli, basta un quarto d’ora bello e folle per ribaltare e sigillare la partita. Segnano Osimhen, Raspadori, Zielinski (gol pirotecnici) e Raspadori. Inutile e illusorio il momentaneo 2-3 di Colpani, altrettanto immaginifico.
Monza in vantaggio al termine della prima frazione grazie al gol di testa del centravanti ex Salernitana su assist dell’azzurro in Brianza Alessio Zerbin. Il Napoli risponde al vantaggio biancorosso creando un paio di occasioni dalle parti di Di Gregorio, ma non riesce a essere incisivo, quantomeno nei pensieri di Doveri e del Var. Possesso palla quasi totale per gli uomini di Calzona che hanno però bisogno di maggiore concretezza davanti per riuscire a finalizzare la gran mole di gioco creata. La squadra di Palladino si è difesa finora in modo ordinato, concedendo pochissimo e cercando l’affondo in ripartenza.
Secondo tempo a tratti cinematografico degli uomini di Calzona, che trovano il pareggio con uno stacco imperioso di Victor Osimhen dopo dieci minuti e va in vantaggio due minuti dopo con un sinistro zidanesco di Politano. Piotr Zielinski cala il tris al 61′ con un altro sinistro dal limite un minuto prima del 2-3 siglato da Colpani. Meraviglia. Dopo un’occasionissima per Osimhen, fermato da di Di Gregorio, ci pensa Jack Raspadori, al primo pallone toccato, a chiudere la gara con un tap-in dopo la conclusione di Di Lorenzo, appena 21 secondi dopo il suo ingresso in campo. Nel finale il ritmo cala da ambo le parti e i campani ottengono tre punti che mancavano in campionato dal 3 marzo contro la Juventus. Il Napoli scappa a 48, si avvicina all’Atalanta e non perde completamente le speranze, pur deboli, di rientrare nella corsa per la prossima Champions League.
Monza (3-4-2-1): Di Gregorio 5.5; Izzo 5.5, Pablo Marí 5, Caldirola 5; Birindelli 5.5 (76′ Kyriakopoulos 6), Gagliardini 5.5 (76′ V. Carboni 6), Akpa Akpro 6 (54′ Bondo 6), Zerbin 6.5 (54′ Ciurria 5.5); Colpani 7, Mota NG (27′ Maldini 6); Djuric 6.5. All. Palladino 6
Napoli (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 6, Rrahmani 6, Juan Jesus 5.5, Olivera 6 (80′ Mario Rui NG); Anguissa 6.5, Lobotka 6.5, Zielinski 7 (68′ Cajuste 6); Ngonge 5.5 (55′ Politano 7.5), Osimhen 7, Kvaratskhelia 5.5 (68′ Raspadori 6.5). All. Calzona 6.5.
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