“Chiunque voglia andare alla partita può farlo, ma non ci sarà la prima squadra o un incontro di 90 minuti”. Il vice presidente del Fenerbahce Erol Bilecik aveva minacciato di boicottare la finale di Supercoppa e ha mantenuto la parola. I gialloblù sono scesi in campo con la formazione Under 19 e dopo il gol di Icardi, segnato al primo minuto, hanno abbandonato il terreno di gioco. Il Galatasaray conquista così il trofeo per la diciassettesima volta.
Dalla Turchia, il Fenerbahce lascia il campo per protesta, Supercoppa al Galatasaray di Mertens
La finale di Supercoppa di Turchia fra Galatasaray e Fenerbahce ha conosciuto lo zenit e il nadir in poco meno di 180’ secondi. Dopo il gol di Mauro Icardi, arrivato dopo pochi secondi dall’inizio del match, infatti, i giocatori gialloblù, al segnale del loro allenatore hanno abbandonato il campo in segno di protesta contro la Federazione.
Le prime polemiche sono nate per la sede della finale, che inizialmente si sarebbe dovuta giocare in Arabia Saudita. Il governo arabo però ha vietato le bandiere inneggianti ad Ataturk, padre della patria turca, e i due club si sono rifiutati di scendere in campo. L’incontro è stato quindi posticipato e la sede è stata spostata a Sanliurfa, in Turchia.
Tutto sembrava risolto, ma l’aggressione dei tifosi del Trabzonspor ai danni dei giocatori del Fenerbahce ha incrinato il rapporto tra la squadra gialloblù e la Federcalcio. La sanzione inflitta è stata giudicata troppo lieve e sono scaturite molte polemiche per la decisione di squalificare alcuni giocatori del Fenerbahce per aver reagito contro gli aggressori. Il club ha richiesto lo slittamento della partita e un arbitro straniero, giudicato più imparziale, ma non venendo accontentato ha deciso di perdere a tavolino il match.
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