Il presidente lavora alla rifondazione, diviso tra le diverse filosofie di gioco del tecnico dell’Atalanta e di quello del Milan: tutti i dettagli, nel caso dovesse saltare il primo obiettivo Antonio Conte…
Napoli, ADL sta scremando la lista: salgono le quotazioni di Pioli e Gasperini
Dopo quando successo la scorsa estate AdL non vuole più sbagliare. Il tracollo in classifica dopo l’addio di Spalletti, l’uomo del leggendario scudetto, e la necessità di progettare a partire da una guida tecnica che possa restare a lungo in panchina, senza dover rivivere l’esperienza di tre allenatori cambiati nella stessa stagione, spingono la dirigenza del Napoli a puntare su un professionista di esperienza, capace di gestire situazioni non semplicissime anche fuori dal campo.
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Si sa che Conte è stato individuato come l’allenatore ideale per ripartire e De Laurentiis sarebbe anche disposto a un ingaggio elevato rispetto ai suoi standard, ma Antonio è titubante, aspetta altre proposte, non è convinto del tutto dall’ambiente. Le alternative che piacciono di più sono già impegnate, anche se in un caso tutto dipende dal finale di stagione.
Napoli, il gioco delle tre carte di Adl: Conte, Italiano o Gasperini
Pioli e il Milan andranno avanti solo se i rossoneri proseguiranno fino in fondo la loro avventura in Europa League, perlomeno raggiungendo la finale, e magari facendo bella figura nel derby che potrebbe dare lo scudetto all’Inter, mantenendo, poi, la seconda posizione in classifica. Un situazione costantemente sul filo del rasoio. Partendo da questi presupposti potrebbe anche darsi che sia lo stesso tecnico a decidere di cedere alle lusinghe di De Laurentiis e ripartire da Napoli. Soprattutto se si pensa che la squadra, anche se perderà Osimhen, resta sempre di ottimo livello.
L’altro nome di esperienza, che piace molto, è quello di Gasperini. L’allenatore dell’Atalanta è un vecchio pallino del presidente ed è già stato cercato nel 2011, quando sembrava che Mazzarri fosse destinato ad andarsene.
Per Gasp sarebbe stata l’occasione per rilanciarsi in una grande squadra dopo il periodo brevissimo alla guida dell’Inter. Ormai il calcio è talmente fluido da non porre veti tattici agli allenatori con idee diverse da quelle che hanno caratterizzato il passato. De Laurentiis può tranquillamente derogare dal 4-3-3, fino a ieri l’unico punto di riferimento per scegliere un allenatore. Gasperini a Bergamo è più di un allenatore ma è anche vero che è lì dal 2016 e potrebbe anche avere voglia di cimentarsi in una piazza differente e diversamente stimolante.
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