Cyril Ngonge, attaccante del Napoli acquistato a gennaio dal Hellas Verona, ha rilasciato una lunga intervista a Decibel Bellini sui canali ufficiali del club nel format ‘LetTheMusicPlay’ gestito appunto dallo speaker napoletano.
Ngonge: “Mi sono abituato velocemente all’Italia. Napoli? Appena ho saputo sono corso a fare le visite mediche”
Cyril Ngonge è stato il protagonista del quarto episodio del format di Decibel Bellini, che ha intervistato il belga attraverso il canale ufficiale del club.
I primi ricordi con il pallone
“Nel giardino con papà a giocare con mio fratello maggiore, tranquillamente”.
Lo stile musicale preferito in casa sua
“Si ascoltava molto la musica africana, R&B, jazz, afro-american ed era anche molto fan di Michael Jackson. Mio padre mi ha insegnato molto della musica”.
Sull’influenza della carriera da calciatore del papà
“No, lui non mi ha voluto costringere. Il mio primo sport è stato il basket, ma si vedeva che non era per me. Volevo seguire mio fratello che giocava a basket però giocavo sempre da solo e quindi mi hanno subito spostato facendomi giocare a calcio”.
Sui consigli del padre
“Il primo consiglio è quello di giocare con gioia. Dopo ha visto un bel mancino e ha detto: “lavoriamo e vediamo cosa succede”. Ho visto qualche partita sua, ma siamo due giocatori completamente diversi. Un paragone tra di noi e che possiamo entrambi trovare gol facilmente. Mi ha dato molti consigli, quindi lo ascolto sempre”.
Il momento in cui ha capito che sarebbe diventato un giocatore vero
“La mia prima partita di Champions. Giocavo nella primavera del Bruges in Belgio. Ad un certo punto due giocatori in prima squadra nella mia posizione si sono infortunati e in due settimane ho esordito in campionato e in Champions. A quel punto ho pensato che fosse iniziato qualcosa di importante”.
Sull’arrivo al Verona, in Italia
“In Italia pensavo di mangiare bene, la bella vita, solo cose positive extra calcio. Non sapevo cosa aspettarmi ma mi sono abituato molto velocemente al paese, alla cultura, al calcio e mi sono subito innamorato”.
Sulla musica italiana
“Non dico bugio. Non ascolto musica italiana. Nello spogliatoio c’è qualcosa di italiano, anche di Napoletano. C’è Geolier che i ragazzi ascoltano tanto. Di lui ho due canzoni nel mio telefono, ma non ascolto musica italiana”.
Sull’interesse del Napoli
“Ero in allenamento con il Verona, mi hanno detto di andare a casa e prendere la macchina per andare a Milano a parlare. Tutto molto veloce. Non ci credevo, ma ne ero orgoglioso. Mi sono messo in macchina velocissimo, sono andato a Milano e in una settimana ero a Roma a fare le visite mediche”.
Cosa ha ascoltato durante il viaggio Milano-Roma
“Ho la mia playlist. Quando sono in macchina e devo guidare più di un’ora la metto. C’è un po’ di tutto, R&B, latino, americano, afro. Sono un tipo molto aperto. Una partita che mi da la carica prima di una partita è Haven or Hell”.
Le differenze tra Napoli e Bruxelles
“Il clima. La vita è simile anche se a Bruxelles non c’é il mare. La vita notturna però è molto simile, ci sono molti ristoranti e locali anche lì”.
Francesco Landi
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