Uno scudetto, il secondo consecutivo, che rappresenta l’ennesimo passo avanti del progetto studiato dai Friedkin per la Roma femminile. L’ultimo tricolore conquistato infatti è solo un altro tassello nel mosaico studiato dalla proprietà giallorossa, che punta a consacrare la sezione women come uno dei pilastri del calcio in rosa a livello europeo.
Una missione senz’altro ambiziosa, ma che diventa sempre meno impossibile con il passare delle stagioni: risultati ottenuti grazie alla pianificazione del settore affidato a Betty Bavagnoli e diventato il fiore all’occhiello del football femminile in Italia. Lo riporta Gazzetta dello sport.
Calcio femminile, Roma campione d’Italia: investimenti, progetto, sponsor, tutti i numeri del trionfo giallorosso
Il tutto è reso possibile dalla forte volontà della proprietà romanista di investire e dare valore alla squadra femminile (dall’inizio del progetto lanciato durante la gestione Pallotta sono stati superati i 5 milioni di euro destinati al settore women).
Non è un caso dunque se le ragazze allenate da Spugna hanno calamitato l’interesse di diversi sponsor dall’Italia e dall’estero: basti pensare che tutti gli accordi commerciali siglati in questi mesi per la squadra femminile sono da considerarsi eccellenti per il calcio femminile.
Nello specifico, la visione dei Friedkin e gli ottimi risultati sportivi ottenuti hanno permesso alla Roma di avere un main sponsor dedicato (IBSA) che rappresenta un unicum tra le squadre delle Serie A: gli sponsor femminili delle altre squadre sono infatti sempre emanazione di quelli destinati alle maglie delle squadre maschili, prosegue la rosea.
Per comprendere realmente la portata e l’impatto dell’impegno dei Friedkin, bisogna tenere presente che nessuna squadra in Europa è cresciuta con la rapidità della Roma. Passi avanti che non riguardano soltanto l’Italia, dove le giallorosse dominano ormai da due stagioni, ma anche l’Europa: anche quest’anno infatti Giugliano e compagne sono qualificate alla prossima Women’s Champions League con diverse partite di anticipo rispetto al termine della stagione (che deve ancora arrivare).
Naturalmente – oltre ai meriti delle giocatrici sul campo – la chiave del successo romanista va ricondotta anche alla volontà del club, sempre propenso ad assecondare le richieste di aumento di budget, sia per quanto riguarda gli investimenti sul mercato delle calciatrici per migliorare la rosa, che per l’introduzione di nuove figure tecniche all’interno dello staff e per migliorare il lavoro quotidiano.
Per fare alcuni esempi: da poco è stata introdotta la nuova figura della Sport Scientist, allo staff della prima squadra è stata fornita una nuova strumentazione per i match analyst paragonabile a quella della squadra maschile e – inoltre – recentemente c’è stato un significativo ampliamento dell’area scouting.
Non va dimenticato neanche un importante investimento economico sullo stadio Tre Fontane, che ha consentito di soddisfare le richieste UEFA per la partecipazione alla Women’s Champions League. Questo ha permesso di poter disputare le partite del girone nello stadio dell’Eur evitando ai tifosi la “trasferta” a Latina avvenuta nella scorsa stagione.
Ovviamente l’impegno della società non è passato inosservato agli occhi dei tifosi, che hanno risposto con entusiasmo riempiendo quasi sempre le tribune del Tre Fontane e si sono dimostrati realmente attaccati al progetto che riguarda la squadra femminile. Un esempio tangibile è il fatto che la maglia Home 2023/24 ha registrato vendite tre volte superiori rispetto alla passata stagione.
La maglia è andata sold-out pochi giorni dopo il lancio ufficiale nell’estate 2023, ed è stata messa in produzione per una seconda volta su input del club.
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