Il futuro di Ivan Juric è segnato. Lo ha fatto capire il presidente del Torino Urbano Cairo a margine dell’inaugurazione del campo 3 del Robaldo. “Quando lo scorso anno mi chiese di prendere Ilic, io gli dissi che sarebbe dovuto rimanere con noi ma lui ha preferito lasciare le porte aperte. Se rimane? I contratti finiscono e se a un certo punto non ne fai un altro…”
Torino, Cairo “saluta” Juric: “I contratti finiscono e se non ne fai un altro…”
“Nuovo allenatore? Adesso pensiamo alle ultime tre giornate, magari escono sorprese e la lista per l’Europa. Poi Vagnati, che è il nostro direttore sportivo che rinnoverà il contratto con noi, penserà a qualcosa. Io lascio fare a lui e quando avrà fatto le valutazioni mi dirà. Questo è il Toro più forte dei miei 18 anni, lo ha detto anche Ventura che di calcio ne capisce: non so cosa sia mancato in stagione, bisognerebbe chiedere ad altri – ha detto ancora Cairo – Abbiamo venduto solo Singo che andava in scadenza, poi abbiamo tenuto tutti e inserito giocatori forti come Zapata e Bellanova – aggiunge Cairo – e dovremo ripartire da questi giocatori: lo zoccolo duro c’è, ci rinforzeremo dove serve. Se Buongiorno resta? L’anno scorso lo abbiamo tenuto. Lui era contento, io più di lui. Se rimane Buongiorno io sono felicissimo”.
Ora che la separazione tra il Toro e Ivan Juric è un dato di fatto, dopo le parole di Urbano Cairo pronunciate questa mattina, che futuro per l’allenatore croato? In Italia, due piste. La prima è praticabile, la seconda suggestiva: da una parte la Fiorentina (in un particolare sliding doors che vedrebbe appunto Italiano sulla panchina granata), in un ballottaggio che comprende anche Raffaele Palladino e Alberto Aquilani. Ma dall’altra aria di Europa che conta, perché se l’Atalanta dovesse dire addio a Gian Piero Gasperini, il nome di Juric tornerebbe prepotentemente in ballo.
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