Non basta un colpo di testa di Osimhen al Napoli per strappare in Friuli 3 punti pesanti. Al 92′ arriva infatti il pareggio di Success che tiene vive le speranze di salvezza dei friulani. Finisce 1-1. Proprio come un anno fa, ma senza particolari sussulti per gli azzurri…
Come un anno fa, anche se non c’è nulla da festeggiare
Un anno fa la partita tra Udinese e Napoli era la sfida Scudetto per i partenopei. 368 giorni dopo da quel 4 maggio 2023 le due squadre vivono momenti di forma e sensazioni all’avvicinamento del tutto rovesciate. La festa dello stadio Friuli ha lasciato spazio a una stagione negativa da campioni d’Italia in carica, l’allora serena compagine bianconera oggi si ritrova in zona retrocessione ed è alla disperata ricerca di punti per non retrocedere in Serie B quasi quarant’anni dopo l’ultima volta. A Cannavaro l’arduo compito di regalare speranza al pubblico udinese.
D’altro canto contro c’è una squadra, il Napoli, assolutamente distante anni luce, specie mentalmente, dai fasti e dalle feste di quei giorni. L’ambiente azzurro è stato colpito da un’annata modesta come poche altre volte per il De Laurentiis recente, nella quale i tifosi hanno visto alternarsi tre allenatori diversi in panchina, senza alcun risultato. Per poter provare a raggiungere l’Europa vera, quella che va oltre a una Conference League portata in dote da un eventuale 8° posto, è una sorta di ultima chiamata o giù di lì per Osimhen e compagni.
Cala il sipario al Bluenergy Stadium di Udine dopo un match sulla scia dell’equilibrio. Aureliano manda i titoli di coda di un incontro segnato da ritmi altalenanti, tanto possesso azzurro (sterile) e poca vivacità da parte dei padroni di casa, seppur volitiva. Dopo un’opaca prima frazione di gioco, con un totale di zero tiri in porta per squadra, nella ripresa la sfida assume tutt’altra fisionomia.
Ad aprire le danze è subito (il solito) Osimhen, che al minuto 51′ si fa trovare pronto sul traversone calibrato di Politano e con una decisa torsione batte Okoye. Proprio come un anno fa. La gara continua con un possesso notevolmente a favore degli ospiti, ma le mosse dalla panchina di Fabio Cannavaro si riveleranno decisive per la reazione bianconera: dopo la doppietta annullata dal VAR al centravanti nigeriano, l’entrata di Davis impegna la retroguardia di Calzona per tutta la restante parte di match.
La chance del pari si manifesta al minuto 92′, con Samardzic che sventaglia chirurgicamente per Kristensen, sponda di prima del terzino che pesca il redivivo Success che coglie di sorpresa Meret con un tiro sporco. Termina dopo 5′ di recupero la gara di Udine, pareggio a testimonianza di una sfida che non ha granché da dire. Spesso il rapporto azzurro occasioni create e gol fatti è molto basso, mentre è molto alto quello delle situazioni difensive e gol subiti. A testimonianza di una mancanza di lucidità in zona gol e di una solidità in fase difensiva. Tutti aspetti legati anche alle condizioni mentali di una squadra che non si sente più legata a obiettivi importanti. A Udine regnano grandi ricordi, ma in questa occasione i partenopei fanno i conti con grandi rimpianti. Ancora una volta di più.
Il Napoli, da nono, sale all’ottavo posto – che attualmente vale la Conference – ma a quota 51 e non a 53. La Lazio e l’Europa League, a tre turni dalla fine, resta lontana 5 lunghezze.
Udinese (3-4-1-2): Okoye 5.5; João Ferreira 5.5, Bijol 6, T. Kristensen 6.5; Ehizibue 5.5 (69′ Ebosele 6), Walace 5.5, Zarraga 5, Kamara 6 (87′ Zemura NG); Samardzic 6; Brenner 5.5 (53′ Success 6.5), Lucca 5.5 (54′ Davis 6.5). All.: Cannavaro 6.5.
Napoli (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 6, Rrahmani 6, Østigard 5.5, Olivera 6; Anguissa 5, Lobotka 7, Cajuste 6 (73′ Traoré 5.5); Politano 6.5, Osimhen 6.5 (88′ Simeone NG), Lindstrøm 5.5 (82′ Ngonge NG). All.: Calzona 5.5.
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