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Italia, Spalletti: “Campioni in carica? Uno stimolo. Le convocazioni agli Europei sono fatte all’80%”

Il Ct della Nazionale ha parlato in ottica Europei in occasione della presentazione della nuova piattaforma digitale della Figc: “L’80% delle convocazioni sono fatte – ha detto -, poi c’è una finestra del 20% in cui siamo sempre pronti ad abbracciare chi vuole starci dentro o far uscire chi pensa che la Nazionale sia un giochino personale”

Italia, Spalletti: “Campioni in carica? Uno stimolo. Le convocazioni agli Europei sono fatte all’80%”

È stata presentata questa mattina a Roma, alla Lanterna di Fuksas, la nuova piattaforma digitale della FIGC che propone contenuti originali, inediti e in esclusiva delle Nazionali italiane di calcio, insieme ad un’ampia serie di approfondimenti dedicati al calcio giovanile, ai progetti sociali, all’attività paralimpica, alle iniziative istituzionali, al ruolo degli arbitri, alla formazione tecnica e all’educazione sportiva.

Tra i presenti l’ex campione del mondo Marco Tardelli, il presidente della Figc Gabriele Gravina, l’allenatore della Nazionale femminile Andrea Soncin e il Ct degli Azzurri, Luciano Spalletti. Proprio il Commissario Tecnico ha parlato ai microfoni dei cronisti presenti, proiettandosi sull’Europeo che inizierà tra un mese. “L’80% delle convocazioni sono fatte, ma poi c’è una finestra del 20% in cui siamo sempre pronti ad abbracciare chi vuole starci dentro o far uscire chi pensa che la Nazionale sia un giochino personale – ha spiegato -. C’è bisogno di appartenenza, di italianità. A quelli che restano a casa dobbiamo dimostrare questo ed essere all’altezza della situazione. I tifosi non devono avere la sensazione di avere a che fare con bambini viziati, ma con ragazzi serissimi. Qualcuno ogni tanto può pensare che si dipenda da lui, ma si dipende dalla disponibilità collettiva. Quando ho dovuto prendere delle decisioni, magari fuori non erano condivise ma dentro abbiamo fatto il risultato che dovevamo fare. Io vinco se riesco a creare una squadra, non voglio essere tuo amico se ti do la maglia della nazionale. Dovremo fare un calcio libero, io non ho mai avuto il mio calcio”.

“Devo cercare di trasmettere la stessa emozione che ho io ai calciatori, andando a vivere quest’esperienza – ha proseguito il Ct -. Quando poi ci saremo emozionati, ci verrà tutto più facile perché riusciremo a mettere quel qualcosa in più. Ho detto più volte che sono stato molto fortunato a fare questo lavoro e quasi sempre felice. Quando si parla di vittoria o sconfitta sono due facce della stessa medaglia. Io non vedo l’ora di condividere con gli italiani la passione che ho per questa maglia, le emozioni saranno bellissime. Questo Paese ne ha bisogno e vogliamo dimostrare di esserne consapevoli, vogliamo mostrarci all’altezza, al di là di come il pallone traccerà le nostre storie e i nostri destini. Per me sarà fondamentale quando torneremo e la gente ci dirà: “siamo orgogliosi di voi” ed è quella la cosa a cui dobbiamo ambire. La maglia azzurra non si veste per due ore ma 24 ore tutti i giorni, anzi due di straordinario: 26 ore al giorno. Essere campioni in carica è uno stimolo. Anche loro nel 2021 non erano i più forti sulla carta, poi sono diventati una squadra speciale”.

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