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Guarin, l’ex Inter choc: “Sono un alcolizzato, ho paura di morire! Zanetti e Cordoba mi hanno aiutato”

L’ex centrocampista dell’Inter, che è stato in prigione per violenza domestica, si racconta: “A un certo punto mi son lasciato distrarre dall’alcol. Ho bussato alle porte dell’inferno e ho paura. Avevo perso la dignità, ora spero sia la volta buona”

Guarin, l’ex Inter choc: “Sono un alcolizzato, ho paura di morire! Zanetti e Cordoba mi hanno aiutato”

Alcuni momenti della vita possono essere tortuosi e difficili da affrontare. Ne sa qualcosa Fredy Guarin, che ha rivelato la sua dipendenza dall’alcol alla rivista “Semana”. “Purtroppo a un certo punto mi sono lasciato distrarre e mi sono aggrappato all’alcol. Ho commesso molti errori, ho preso decisioni sbagliate, ho ferito molte persone, ho fatto stare male i miei cari e i miei amici. Sui social sono stato immortalato in situazioni brutte o strane perché l’alcol è sempre stato il peggior fattore scatenante per tutto ciò che mi accadeva”, ha detto l’ex centrocampista dell’Inter.

“Sono alcolizzato da anni, ho paura di morire. Grazie a Zanetti e Cordoba per l’aiuto. Sono un alcolizzato al cento per cento e lo ammetto. Sono un tossicodipendente in via di guarigione. Ho perso molte cose a livello sentimentale e amoroso. È arrivato un punto in cui non potevo più continuare così.

Ho toccato il punto più basso quando ho lasciato i Millionarios perché in quegli anni la mia dipendenza è diventata molto seria. Non lavoravo più in allenamento, avevo perso la mia dignità, la fiducia delle persone care e la cosa più importante e preziosa che ho, ovvero i miei tre figli.

Volete sapere se sono stato vicino alla morte o al carcere? Sì, la verità è che in quel cammino oscuro che stavo facendo ero vicino alla morte perché non avevo rispetto, non avevo limiti, non avevo coraggio e mi lasciavo portare ogni giorno più in là in quel buco.

Adesso so chi sono i miei amici veri, quelli che vogliono vedermi stare bene. Mi sono stati accanto Falcao, James Rodriguez, Juan Fernando Quintero, Ospina, Cuadrado, Zanetti, Cordoba e altri che erano lì in quei momenti bui. Erano disponibili ad aiutarmi. Altri, senza dire una parola, se ne sono andati”.

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